Con un finale da elettrocardiogramma impazzito, il Ragusa Rugby U16 trova la vittoria contro il Cus Catania nell’incontro che valeva la finale per l’accesso al campionato Elite di categoria. Partita lottata, sofferta e pure smarrita, soprattutto durante l’arco della ripresa: ma il merito dei giovani ragusani è stato quello di non arrendersi, cacciando via nel convulso finale ogni residua traccia di paura.

Ma andiamo con ordine.

Minuti iniziali sotto un temporale estivo, con gli iblei aggressivi e rapidissimi, e coi rossoazzurri etnei macchinosi seppure temibili nel loro gioco molto fisico. Basta però la prima convinta azione alla mano, semplice e fulminea, che i ragusani passano sull’ala sinistra: è meta, accolta con un tripudio, e sotto le ultime gocce di pioggia arriva pure la trasformazione. 7-0.

A questo punto, il Cus inizia a macinare il suo rugby poderoso, con assalti centrali e con gioco sporcato in maniera sistematica. Gli scontri sono durissimi in ogni zona del campo, e alcuni interventi al limite della regolarità: i nostri ragazzi accusano il colpo e d’improvviso la tensione deve farsi insostenibile, se alcuni calci risultano adesso precipitosi ed il gioco alla mano impacciato. Un calcio concesso dall’arbitro per un fallo dei catanesi a ridosso della loro area difensiva viene implacabilmente trasformato dal capitano ragusano: 10-0.

Ma è l’ultimo acuto prima del veemente assalto etneo di fine tempo: la pressione si fa insostenibile, ed al termine di un’azione convulsa il Cus Catania si scaraventa in meta. Con la trasformazione si va sul 10-7, e si chiude il primo tempo.

Il secondo tempo si apre esattamente come si era chiuso il primo: e cioè coi catanesi che incalzano i ragusani, con iniziative ben sostenute, gioco sempre più farraginoso e sporco, ma con fisicità e ostinazione, finché arriva anche la seconda meta con relativa trasformazione. È il 10-14 del sorpasso etneo.

I nostri ragazzi (in nero e bianco oggi) accusano il colpo, ma non demordono: il gioco alla mano sembra essersi involuto, troppi palloni cadono dalle mani e le azioni sembrano non svilupparsi più con la dovuta fluidità. E quando il Cus Catania pare accusare i primi sintomi di stanchezza, arretrando le linee minuto dopo minuto, i giovani ragusani iniziano a prendere iniziative fastidiose, nonostante la lucidità cominci a venire meno. In diverse occasioni, man mano che ci si avvicina al gran finale, la nostra U16 pare arrivare alla linea di meta con slanci incessanti, cuore e nervi a dispetto dei secondi che scoccano: e così, quando le lancette sembrano essersi bloccate, l’ultima azione è quella da manuale. Fluida, rapida, implacabile: passaggio all’ala e scatto rabbioso fino alla linea di meta.

La trasformazione avviene in un tripudio di gente accorsa nonostante le intemperie: 17-14. È vittoria. È finale.

Adesso si aspetta allo stadio di via della Costituzione, il prossimo 8 Ottobre, la vincente tra Colleferro e una tra Legio Roma Invicta e Avezzano: le porte del paradiso non sono state ancora richiuse. I nostri ragazzi ora ci credono, ed in fondo iniziamo a crederci anche noi tutti.

 

Questi i risultati di oggi:

 

Turno di semifinale

Roma Legio Invicta Avezzano N.P.
Frascati 2015 Viterbo 78-0
Ottopagine Benevento Nea Ostia N.P.
Napoli Afragola Villa Pamphili 5-45
Primavera Roma Sambuceto 19-12
Ragusa Rugby Cus Catania 17-14

 

Turno di ripescaggio

Esperience School Roma Tigri Bari N.P.
Arnold Rugby Roma Appia Salario N.P.
Civitavecchia IV Circolo Benevento N.P.
Latina Rugby Vesuvio 18-20
Santa Maria CV Roma Olimpic 7-38
CLC Messina Colleferro 12-40