Comunicato Stampa dei Lyons Piacenza. 

VASARI AREZZO – LYONS 0 – 26

 

Lyons: Bertoli Thomas; Beltramini Alessandro;Via Giovanni; Sagner Luigi; Belforti Federico; Riboli Carlo; Efori Federico; Bedini Paolo (Capitano); Eddoukali Omar; Brigati Lorenzo (Vicecapitano); Lekic Miralem; Nicolini Guglielmo; Stocchi Nicolò; Borghi Riccardo; Groppi Alessandro. A Disp.: Bassi Luca; Monsoni Riccardo; Spezia Luca; Di Lucchio Francesco; Dal Capo Mattia; Perotti Nicolò.

 

Allenatori: Bassi Paolo, Cerbi Marco.

 

Mete: Brigati Lorenzo (1)¸ Riboli Carlo (3).

 

Trasformazioni: Riboli Carlo 3/4.

 

Giornata da dimenticare quella di domenica 12 giugno sul campo “Zanelli – Tassinari” a Imola, campo neutro su cui si è disputato l’incontro tra la formazione U18 dei Lyons e quella del Vasari Arezzo per aggiudicarsi l’accesso al barrage per il campionato Elite della prossima stagione. Una sfida molto accessa e da dimenticare dal punto di vista della sportività e del fair play, in contrasto con il codice etico che ogni società dovrebbe aver sottoscritto e rispettare. La partita non è potuta arrivare alla sua conclusione regolare perché interrotta al 15° del secondo tempo dall’arbitro Lorenzo Sacchetto, il quale ha ritenuto l’incontro non più gestibile in termini di sicurezza per i partecipanti.

Nonostante la gradinata piuttosto intensa che si manifesta durante il riscaldamento, l’ottimo campo rimane praticabile e si comincia quindi regolarmente. Dopo una decina di minuti di gioco, costantemente nella metà campo aretina, i Lyons portano a casa la prima di quattro mete, che vengono tutte realizzate nel primo tempo.         I ragazzi del Vasari diventano di minuto in minuto sempre più nervosi e scorretti, incitati anche dalla tifoseria aretina e non consigliati a tranquillizzarsi da parte della propria panchina. Fortunatamente i nostri non reagiscono, anche perché continuamente richiamati alla calma e ad evitare di reagire alle istigazioni avversarie. Il secondo tempo comincia proprio all’insegna delle provocazioni dei giocatori della squadra di Arezzo ai danni dei nostri atleti: placcaggi al collo, calci, pugni e altre scorrettezze, che ostano al Vasari due cartellini gialli e uno rosso.               L’ atmosfera si surriscalda e a questo punto anche i bianconeri cominciano a reagire, ricevendo un cartellino giallo. Al 15° un nostro giocatore viene, per l’ennesima volta, placcato al collo in maniera palesemente volontaria e questo gesto segna l’inizio della rissa che porterà all’interruzione della partita.

Questo comportamento è sicuramente deprecabile ed anche ingiustificato, in quanto l’esito dell’incontro era ormai segnato già alla fine del primo tempo, con il punteggio netto di 26 a 0 a favore dei Lyons. Così gli allenatori Paolo Bassi e Marco Cerbi e il preparatore atletico Enrico Campolunghi sono intervenuti a testimonianza per i loro ragazzi. Paolo Bassi: “Di questa giornata noi Lyons dobbiamo parlare delle touches vinte e di quelle rubate, delle mischie vinte e di quelle rubate, del bel gioco al largo sotto alla pioggia con passaggi da 15 metri, delle folate in accelerazione e dei improvvisi rallentamenti seguiti subito dopo da altre accelerazioni, dei placcaggi terminati con la palla in mano nostra, di un gruppo che si diverte a giocare e che diverte chi lo guarda, che é un esempio per chi vuole crescere e una spina nel fianco per tutti gli atri”. Marco Cerbi: “Oggi hanno scippato ai nostri ragazzi la possibilità di poter esultare a fine partita per una vittoria meritata; il nostro pubblico, la nostra squadra, il nostro staff sono stati esemplari come durante tutta la stagione. La partita disputata oggi è stata perfetta per quanto riguarda il nostro gioco e noi la ricorderemo come la partita che ci ha permesso di raggiungere il barrage, comunque vada.” Enrico Campolunghi: “ Sono d’accordissimo con Marco e Paolo. Già dal primo raggruppamento è arrivata una gomitata volontaria a Omar d parte di un avversario. Loro hanno giocato a calcio fiorentino, noi abbiamo provato a giocare a rugby e ci siamo riusciti. Bravissimi i ragazzi.”

Ora si attende il responso del giudice sportivo, che si baserà sul referto arbitrale e rimane ancora il rammarico per quei ragazzi del Vasari a cui è stato insegnato un modo di giocare e di vivere il rugby che non appartiene a nessun appassionato di questo sport, sia esso giocatore, allenatore, dirigente, genitore, volontario o spettatore.

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