Di Valerio Amodeo

Arrivati a questo punto della stagione, dove i giochi per i posti playoff promozione sono ormai fatti nei due gironi della serie C laziale, sento il bisogno di rendere nota un’idea che penso ormai da parecchio tempo.

I due gironi della serie C del Lazio sono divisi per collocazione geografica e non in maniera meritocratica. Questo, secondo il comitato, favorirebbe le società da un punto di vista economico. Fermo restando che il risparmio è minimo, credo che si debba porre una maggiore attenzione sull’apporto che la serie C può dare al movimento rugby stico italiano e quindi alla crescita dei giocatori piuttosto che al portafoglio delle società. Inoltre negli ultimi anni sono state diverse le società nate, ma poche quelle che sono cresciute o che comunque sono riuscite a continuare la loro militanza nel campionato laziale. Infatti, da due o tre anni, si assiste a ritiri precampionato o addirittura durante la stagione, che portano ad alterazioni della competizione (lunghe soste, differenza punti alterata, ecc.). Ultima, ma non meno importante, è la necessità di prendere coscienza che entrambi i gironi sono effettivamente spaccati in due tra le prime e le ultime della classe: non a caso si leggono risultati incredibili, con distacchi che superano i sessanta punti, segno che tra le due compagini in campo c’è una netta differenza . Per ovviare a queste problematiche avrei una proposta da sottoporre, in primis a voi lettori e in seguito al comitato regionale: ritornare alla serie C meritocratica.

Creare quindi un campionato composto sempre da due gironi: Il primo, che, di fatto, sarebbe una serie C1, composto dalle prime sei classificate nei due gironi attuali (in caso di promozione dalle retrocesse in serie B), e il secondo formato invece dalle ultime sei, che parteciperanno alla serie C2.

Il campionato vedrebbe alla fine la promozione delle prime due classificate del girone 2 al primo e la retrocessione delle ultime due della C1 nella serie minore.

Per quel che riguarda i play off, si potrebbe mandare la prima del girone 1 e la vincente tra la seconda classificata del girone 1 e la prima del girone 2 (che in caso di sconfitta sarebbe comunque promossa in C1).

Le società neo iscritte sarebbero inserite di diritto nel secondo girone.

Questa formula permetterebbe di creare due gironi competitivi per le squadre che vi partecipano.

Nel primo girone si affronterebbero tutte le società che puntano alla serie B o che comunque sono cresciute e hanno cominciato a sviluppare un buon rugby con il conseguente aumento della competitività del campionato (di fatto ora le prime tre si giocano la qualificazione ai play off ed è veramente difficile che perdano una partita contro le altre squadre).  Le classifiche sarebbero più corte, le partite più intense e quindi per vincere bisognerà, di fatto, migliorare il proprio livello di gioco e quindi quello globale del girone.

Anche nel girone due ci sarebbero netti miglioramenti: innanzi tutto si affronterebbero squadre dello stesso livello, evitando che neofiti si debbano scontrare con squadre di esperienza o formazioni (vedi il Rugby Viterbo quest’anno) costruite per la serie B. Inoltre, eventuali ritiri, non andrebbero a intaccare la corsa promozione. Il discorso delle promozioni, inoltre, è uno sprono per quelle società che hanno voglia di crescere e migliorarsi, e il passaggio dal girone due al girone uno permetterebbe una crescita più serena e graduale.

Detto questo lascio a voi decidere cosa ne pensate di questa mia idea, di rivoluzionare dei due gironi per tornare “all’antico”.

Credo non sarebbe male parlarne con il comitato regionale e cominciare questa nuova formula già dall’anno prossimo.

Saluti e buon rugby a tutti