A Milano dal 15 al 17 maggio si è celebrato il XXXVII congresso della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale e del Gruppo Italiano delle Scoliosi. Anche questo anno l’Università degli Studi di Siena ha presentato dei lavori scientifici, riscuotendo un buon successo. Tra i lavori mandati spicca quello intitolato “STUDIO EPIDEMIOLOGICO PRELIMINARE DELLE DEFORMITÀ DEL RACHIDE CERVICALE NEI GIOCATORI DI RUGBY DEL PACCHETTO DI MISCHIA A 10 ANNI DI MISCHIE ORDINATE CON INGAGGIO AD IMPATTO”. Nata dalla collaborazione tra i ricercatori dell’Ateneo Senese e le due società rugbistiche nate all’ombra della Torre del Mangia il CUS Rugby Siena e il Siena Rugby Club 2000.
Lo studio come si può leggere dal titolo indaga se la mischia ordinata con il regolamento fino ad Agosto 2013 ha potuto avere ripercussioni sul tratto cervicale della colonna spinale.

Abbiamo raggiunto telefonicamente il Dott. Luigi Meccariello, Specializzando in Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Siena per maggiori ragguagli sullo studio intrapreso.

Come nasce questo studio e a cosa mira?

Questo studio nasce dalla necessità di capire se davvero l’impatto della mischia ordinata sui primi 8 uomini abbia creato cause di degenerazione del loro rachide cervicale. La stessa International Rugby Board, vedendo l’aumento dei giocatori che hanno smesso l’attività agonistica per infortuni al collo, ha cambiato la regola dell’ingaggio in mischia ordinata e si è passati da una msichiaa d impatto a una tecnica, riducendo in media il 25% i 16000 Newton che vengono scaricati sul rachide cervicale ad ogni ingaggio. Nasce anche dalla volontà di propagandare la prevenzione e di porre il focus sui traumi spinali dell’ Organizzazione Onlus la Colonna(http://www.lacolonnaonlus.it/) di Giancarlo Volpato, un rugbista sfortunato.

I Risultati dello studio cosa dicono?
Anche se il campione è basso di numero solo 25 giocatori, possiamo dire che in 10 anni di mischie effettuate con l’ingaggio ad impatto nessuno dei giocatori sottopostosi allo studio hanno mostrato patologie o degenerative del rachide, radiograficamente si è visto che la curva del rachide cervicale è in linea con quanto è possibile riscontrare nella popolazione normale ed il rugby è uno sport più sicuro per il rachide cervicale rispetto a sport come football americano, l’automobilismo e il motociclettismo. Inoltre vedendo quanto presente nella letteratura il trauma cervicale grave è dovuto più ad un trauma non prevedibile e non preventivabile che a dei movimenti ben precisi allenabili.

Questo studio è dedicato a Brendan Lynch, chi è?

Brendan “Kung Fu Panda”, è un mio ex compagno di squadra, giocava pilone nella prima Squadra del Benevento quando io giocavo nella Seconda squadra, è stato uno che mi ha insegnato tanto a giocare in mischia, in quanto io giocavo come seconda linea “combattente” anche se avevo un fisico più da pilone. Molti dei vostri lettori si ricorderanno la storia di Brendan, che ci ha lasciato l’anno scorso per colpa di un pirata della strada. Mi è sembrato giusto dedicare alla sua memoria questo studio.

 

Quanto è costato all’Università questo studio e vuoi fare qualche ringraziamento?

All’Università non è costato nulla, mi sono dotato autonomamente del materiale. I giocatori stessi hanno pagato il ticket per effettuare le radiografie. Ho solo un debito ancora da saldare quello di una birra con i ragazzi che si sono prestati allo studio. A cui faccio un in bocca al Lupo per la finale dei Play Off per la Promozione in serie B. Oltre agli atleti devo ringraziare Antonio Cinotti e lo staff medico della squadra il Dott. Antonio di Giovanni e Francesco Nobile per il supporto sul campo. Doverosi sono i ringraziamenti nei confronti del Prof Paolo Ferrata e il Prof Francesco Vitagliano Muziì, per la loro guida scientifica e il loro supporto al mio lavoro, al Dott. Claudio Pagliantini per il supporto di processazione dei dati e al Prof Predrag Grubor e Mirza Biscevic per avermi aiutato a confrontare le mie idee con quelle di esperti nel settore.

La nostra redazione ha raggiunto telefonicamente Antonio Cinotti responsabile per la sezione Rugby del CUS Siena.

Antonio ci parli di come mai avete aderito a questo studio in quanto società e del legame tra CUS Rugby, Università e città di Siena?

Abbiamo aderito a questo studio, perché avvaloriamo l’importanza dello studio e della ricerca scientifica legati allo sport. Nelle due squadre abbiamo molti studenti universitari di cui alcuni iscritti alla facoltà di Medicina. Inoltre facendo parte del CUS riteniamo che i per i nostri ragazzi e per i genitori che portano i bambini al Sabbione( campo da gioco del Rugby Senese, ndr) sia importante sapere che il nostro sport non è uno sport pericoloso come mostrato dallo studio del Dott. Meccariello e invitiamo chiunque abbia idee come la sua a sottoporcela e credo che daremo una adesione importanti a progetti di ricerca che rispettino l’atleta e l’uomo. Il nostro rapporto con l’Università è buono ci muoviamo insieme alle altre discipline presenti nel CUS come valore aggiunto ed educazionale alla crescita degli universitari che scelgono Siena per diventare Professionisti e Uomini. Abbiamo un progetto anche in Pediatria il cui più grande fautore è il Dott.re Fineschi Daniele, che ogni mercoledì in pediatria fa giocare con la palla ovale i piccoli ospiti dell’U.O.C Pediatria e Neuropsichiatria Infantile. Il rapporto con la Città Senese è in netto innamoramento, il rugby sta crescendo in questa città, per molti versi il rugby ricalca lo spirito Contradaiolo, ultimamente abbiamo avuto uno splendido risultato quello di aver riportato il Rugby dopo ben 75 anni al Rastrello(Stadio Artemio Franchi) tempio della palla rotonda Senese con il torneo di Mini Rugby Sponsorizzato dalla Fondazione per l’infanzia Ronald Mc Donald. Siamo anche in attesa di organizzare la seconda edizione del torneo dei Terzi che vedrà scontrarsi il terzo di Camollia, Città e San Martino( I terzi rappresentano le tre circoscrizioni da cui provenivano i soldati della Repubblica Senese, ndr). Come surplus abbiamo anche i Briganti Senesi gruppo Old che sono ambasciatori in giro per l’Italia della goliardia e del rugby.

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