<<I principi del rugby sono l’avanzamento, il sostegno, la continuità, la meta. Per me questa è la vita>>. Con disarmante semplicità Massimo Mascioletti ha spiegato a giocatori, staff e simpatizzanti del Vasto Rugby quale incredibile collegamento esiste fra i valori della palla ovale e quelli dell’esistenza umana. Lo ha fatto davanti a un pubblico attento e a tratti rapito, nel pomeriggio di giovedì 26 gennaio nella sala Michelangelo di palazzo d’Avalos a Vasto. L’ex tecnico della Nazionale italiana, ospite degli Arciglioni, ha illustrato alcuni concetti basilari del gioco del rugby, preannunciando una visita in primavera con tanto di allenamento sul campo.

E’ stato il vice presidente e allenatore del Vasto Rugby, Massimiliano D’Onofrio, a fare gli onori di casa. <<Io sono aquilano e Massimo Mascioletti è sempre stato il mio idolo – ha raccontato D’Onofrio – Massimo si è distinto in campo e fuori, come nel giorno del terremoto, quando aiutò a portare via di peso i degenti dall’ospedale dell’Aquila. Purtroppo due anni fa ha avuto un ictus ma Mascioletti non lo butta a terra niente e nessuno>>.

L’assessore comunale allo Sport Vincenzo Sputore, nel suo saluto, ha definito Mascioletti <<un campione nella vita e nello sport e un riferimento per il Vasto Rugby>>. Al presidente regionale della Fir Angelo Trombetta è spettato il compito di ricordare il progetto “Centro formazione continua” portato avanti dal tecnico aquilano. <<Ha voluto ricominciare dal basso per riportare in alto l’Abruzzo>> ha detto Trombetta.

Quindi la parola è passata a Mascioletti che fra slide, filmati di incontri internazionali e spiegazioni alla lavagna ha tenuto a lezione i ragazzi della squadra biancorossa, interessati e per certi versi colpiti dalle sue illustrazioni. <<Ho preso la malattia come una prova – ha affermato – e non mi sento sconfitto. La mia meta è guarire>>. Quindi ha battuto sul tasto dei principi essenziali di questa disciplina. <<Avanzare o pressare, sostenere, continuare nell’avanzamento per arrivare alla meta. Sono cose che si traducono anche nella vita>>. L’ex ala dell’Aquila e della Nazionale ha invitato la società a <<lavorare sui giovani e a fare in modo che il rugby attecchisca anche qui, in modo che possa crescere tutto l’Abruzzo>>. Immancabili alla fine, foto di rito e autografi, con la promessa di rivedersi sul campo a primavera.