Di Valerio Amodeo

Con la under 20 a riposo e l’under 16 impegnata in trasferta tocca alla sola
under 14 dell’Appia Rugby difendere le mura di casa del campo Appio Claudio.
Infatti, attraverso il comunicato del comitato regionale laziale, è arrivata
venerdì la notizia della rinuncia del Praeneste rugby alla partita contro la
serie C della Rugby Roma 2000, che significa vittoria con bonus a tavolino
per venti a zero per la compagine capitolina. Se da un lato si è dispiaciuti
per non aver giocato, dall’altro questa settimana di pausa permette ai
ragazzi di Capitan Randazzo di recuperare i diversi giocatori influenzati e
di pensare con più tranquillità e accuratezza alla partita del 27 Novembre
contro la Garibaldina, squadra rivelazione del campionato che ha dato del
filo da torcere al Latina ed ha battuto, sempre tra le mura amiche il Villa
Pamphili, altra candidata alla vittoria del girone due della serie C
laziale.  

Non essendosi giocata alcuna partita, e non avendo quindi cronache da fare,
mi permetto di compiere una riflessione sulla Rugby Roma 2000: a prescindere
da come finirà il campionato e se la squadra sarà promossa o meno,  è bello
vedere in campo tante persone entusiaste e amiche giocare e vivere insieme
una passione. Quest’anno, infatti, si sono uniti al già numeroso storico
gruppo della prima squadra, tutti i ragazzi cresciuti nella società che
hanno terminato le giovanili, segno del buon lavoro svolto durante gli anni
dalla Portaportese. Oltre a questi, diversi ragazzi hanno indossato per la
prima volta scarpini e casacche per avvicinarsi allo straordinario mondo del
rugby integrandosi senza problemi all’interno di un ambiente già
consolidato, imparando a rispettarne le regole e le tradizioni (anche quelle
enogastronomiche!).  Credo che questa possa essere la più grande
soddisfazione per tutti noi, dal presidente Caccamo, passando per gli
allenatori e tutti i collaboratori, finendo proprio con gli atleti, anello
ultimo e più rappresentativo di questa catena.  Comunque finirà il
campionato e qualunque sia il cammino della squadra e della società, senza
dubbio ormai si è formato un gruppo di amici che, per citare le parole dell’
allenatore Ciotti “lavora duro e si diverte duro”, perché questo è il rugby.