Aderendo alla campagna di sensibilizzazione promossa dallo Zonta Club di Torino, le squadre si sono schierate indossando le pettorine “Giù le mani delle donne”.
I capitani: “I veri uomini rispettano le donne e usano le mani per accogliere, per proteggerle”.
Torino, 15 dicembre 2012.
Ci sono sfide che si combattono nel pieno rispetto delle regole all’interno di un campo sportivo, che cominciano e terminano con una stretta di mano vigorosa e amichevole. E poi ci sono battaglie che molte, troppe donne combattono quotidianamente ovunque – nelle case, nelle strade, sui luoghi di lavoro – per schivare colpi per nulla amichevoli assestati da uomini pericolosamente orgogliosi di disprezzarle, le regole.
In occasione della quarta sfida del campionato regionale di rugby di serie C piemontese che vedeva opposta La Drola a Le Tre Rose di Casale Monferrato, le squadre sono scese in campo schierate a favore delle donne nella battaglia contro la violenza subita per mano degli uomini. Nel prepartita, le formazioni hanno indossato pettorine con lo slogan “Giù le mani dalle donne” e letto una dichiarazione d’intenti contro il cosiddetto femminicidio che, all’interno di un contesto così ricco di implicazioni simboliche quale appunto il carcere, è sembrata acquisire ancora più forza, vigore e potenza. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Ovale oltre le sbarre e lo Zonta Club di Torino che, in occasione di “Zonta says NO”, la campagna contro la violenza sulle donne organizzata da Zonta International (l’organizzazione mondiale che ha come obiettivo il miglioramento della condizione delle donne nel mondo), a partire dallo scorso 25 novembre -‐ Giornata contro l’eliminazione della violenza sulle donne -‐ ha dato il via a una serie di eventi di sensibilizzazione al tema coinvolgendo numerosi team sportivi maschili.
“Nonostante la pesante sconfitta per 32 a 12” dichiara Stefano Rista, allenatore de La Drola – “oggi abbiamo vinto tutti”. La Drola rimedia la seconda sconfitta in campionato: la Tre Rose rugby prende subito il dominio territoriale e costringe gli avversari nella propria metà del campo, procurandosi subito punizioni e la prima meta: dopo soli 5 minuti vanno sul 7 a 0. La squadra del “Lorusso e Cutugno” non riesce a reagire e a imporre il suo gioco, fatto di pressione con gli avanti per conquistare territorio favorendo il raggiungimento della meta. La squadra avversaria costringe chi deve solo difendere a commettere falli e al quarto d’ora il capitano de La Drola viene espulso per 10 minuti. Da una mischia a 5 metri il Tre Rose segna la seconda meta, senza trasformarla: siamo 12 a 0. La pressione de Le Tre Rose è continua e La Drola non riesce a contrastarla: dopo soli tre minuti subisce un’altra meta non trasformata e si porta sul 17 a 0. La Drola ha un sussulto di orgoglio e quasi casualmente va in meta: 17 a 5. Prima della fine del tempo, la Tre Rose riesce a trasformare l’ennesima punizione e il primo tempo si chiude 20 a 5 per loro.
Evidentemente strigliati dall’allenatore Stefano Rista, i giocatori de La Drola affrontano il secondo tempo con decisione, giocando compatti nei reparti e realizzando una bella meta, non trasformata, che porta il risultato sul 20 a 12 riaprendo la partita. Ma è un fuoco di paglia perchè gli avversari realizzano subito un’altra meta, questa volta trasformata: 27 a 12. Continuano i falli, spesso di frustrazione, da parte de La Drola che proprio non riesce ad esprimere il suo gioco e che permettono a Le Tre Rose di portare il risultato finale sul 33 a 12.
La Drola ha un gioco troppo spezzettato, con la quasi assoluta mancanza del sostegno ai giocatori che avanzano con la palla; non vince mai nelle touch e il mediano di mischia sembra inadeguato. Indubbiamente occorrerà lavorare molto sui nuovi innesti per fare acquisire regole e mentalità, evitando di lasciare dei solchi tra i reparti, con il risultato di giocate individuali ed estemporanee. L’auspicio è che la pausa imposta dalle feste natalizie possa fare ritrovare alla squadra la brillantezza delle partite di esordio.
Ma nelle mura del carcere la riflessione non sarà solo sugli errori commessi in campo: come racconta Walter Rista, Presidente di Ovale oltre le sbarre Onlus, l’associazione che promuove percorsi di recupero e riabilitazione attraverso il gioco del rugby “Il capitano della scorsa stagione, ora ai domiciliari in un’altra città, ha giocato la sua prima partita nel campionato regionale locale, dimostrando a tutti che una speranza oltre le sbarre esiste”.
Foto: Davide Giglio