Domenica baciata da un tiepido sole, che annuncia (si spera) un’imminente primavera, al ritrovo per la trasferta che ci vedrà impegnati a San Donà di Piave.
Dopo un buon riscaldamento e più numerosi del previsto, ci aspetta la prima partita contro il San Donà B. Pronti… Via, e i nostri bimbi riescono a violare ripetutamente l’area di meta avversaria. Chi ben comincia è già a metà dell’opera.
Neanche il tempo di bere un bicchiere di the che si ritorna in campo contro il San Donà C. Cambia l’avversario ma non il nostro gioco che riusciamo a imporre, schiacciamo ripetutamente la palla in meta e facendo vedere anche qualche azione con sostegno e ricerca del compagno.
Altra pausa addolcita da biscotti e si ritorna a giocare, ma questa volta ci aspetta il San Donà A; e con questi non si scherza. Come previsto la lotta è serrata e non riusciamo a uscire dalla nostra metà del campo, ma in questo contesto il Piave siamo noi e “lo straniero non passa”. Verso la fine del primo tempo finalmente ci avviciniamo alla loro area di meta e… un passaggio sbagliato… palla persa e l’avversario corre in meta. Così finisce il primo tempo, ma ance nel secondo tempo il copione non cambia e il San Donà A riesce a segnare altre 2 mete.
Nell’ultima partita affrontiamo l’Udine, iniziamo subito imponendo il nostro gioco e riusciamo a far nostra la partita nella quale si riesce a evidenziare la partecipazione al gioco di tutti i bambini, anche di quelli che solitamente hanno la tendenza a isolarsi e lasciare ai compagni lo sviluppo del gioco.
Per noi educatori, vedere tutti i bambini uscire entusiasti dal campo, e correre dai loro genitori e mimare loro un’azione o un passaggio effettuato in campo, vale più di qualsiasi vittoria.
Dopo la doccia, di corsa con le gambe sotto al tavolo, per rifocillarci con la pasta del terzo tempo organizzato come al solito, in maniera impeccabile dai padroni di casa.
Ma la giornata rugbystica, non ha ancora calato il sipario, poiché con grande sorpresa di noi educatori, arrivati a casa, abbiamo ritrovato un gran numero di bambini assiepati sugli spalti, pronti a tifare Mirano, per la partita della prima squadra contro il Bassano.
La passione per questo sport comincia a fare breccia nei nostri piccoli atleti.
Andrea Niero
U8 – U10: finalmente una bella giornata
La cronaca del concentramento di domenica a San Donà di Piave, parte dal giorno precedente quando ci accorgiamo che l’arrivo del sole e delle temperature più miti, moltiplica miracolosamente il numero degli atleti desiderosi di scendere in campo.
Se ne contano una quindicina nell’U8 e ben 23 nella U10.
Dopo rapido consulto telefonico si decide (soddisfatti) di iscrivere 2 squadre U10 e, con delle motivazioni inattaccabili: “…ea fassa un piasser xe impossibie tegnerghene a bada 10 in campo e 13 fora!”, convinciamo il direttore di concentramento.
Arriviamo alla domenica mattina e con soli 10 minuti di ritardo (speta ti ke rivo anca mi) partiamo in pullman.
Arrivati in campo a San Donà troviamo il parcheggio strapieno: D:“Ma oggi tutta questa gente è venuta a vedere la partita ??!! R:”No amore siamo finiti nel bel mezzo di una gara di Mountain Bike”.
Lungo riscaldamento e poi la prima a partire è l’U8 che a fine concentramento potrà vantare ben 3 vittorie e 1 sola sconfitta di misura avendo all’attivo 24 mete fatte e solo 7 subite.
Le due U10 nel frattempo sono alle prese con la difficile scelta dei nomi da dare alle rispettive compagini e alla fine si decide per gli “ALL WHITE” (guidati da Stefano) e per un più nostrano “PANTEGANE MARSE” (guidate da Gilberto)!!
Entrambe le squadre chiudono la giornata con 2 vittorie e 3 sconfitte ma lanciando un chiaro segnale di ripresa dopo la brutta prestazione di Asolo.
Doccia veloce e tutti a tavola, ormai è l’una passata e la fame si fa sentire.
Dopo mezz’ora rapido giro tra i tavoli per sollecitare la partenza (c’è la prima squadra da andare a vedere tra le mura di casa):D “Avete mangiato, siete a posto??” R:”Siii, abbiamo mangiato 2 piatti di pasta, 3 fette di torta e adesso stiamo aspettando le patate fritte”!!
Ci guardiamo allibiti:”Mariavè speremo ke no i vomita in pullman se nò ki lo sente l’autista”.
Alla fine, in tanti si sono fermati in tribuna a Mirano a vedere i “grandi” e considerato il risultato finale sembra che il minirugby abbia portato fortuna.
Alessandro Baldassa
Ufficio Stampa – Rugby Mirano