Dopo un 63 – 0 non c’è molto da dire. Le Fenici, dopo un primo tempo giocato con coraggio soprattutto in difesa, crollano fisicamente sotto il peso degli infortuni e subiscono una lezione pesante dalle romane. Si conferma (anche se il punteggio non lo dice) quanto di buono visto con Umbria e Pesaro, ovvero un grande miglioramento nelle fasi statiche ed una attitudine in crescita costante sulla difesa. La mischia per tutto il primo tempo è stata capace di impegnare duramente (e qualche volta mettere sotto) l’esperto e pesante pacchetto avversario, ma purtroppo le assenze si sono fatte sentire fin da subito e se l’esordiente Misseri ha disputato un buon primo tempo (coraggiosa, ma chiaramente l’esperienza deve ancora venire), Galeone è decisamente poco presente sul terreno di gioco e fra le terze si salva solo Trozzo, autrice di un numero infinito di placcaggi. Troppo poco per sperare di poter arginare lo strapotere fisico delle romane. Il mismatch fisico tra le due squadre ieri era effettivamente impressionante.
Le Fenici chiudono il primo tempo sul 31 – 0 ma è una squadra che gioca quella di Bologna, difende, magari attacca meno rispetto alle due partite precedenti, ma è comunque in partita. Il brutto infortunio alla spalla di Genesini dopo meno di un quarto d’ora, costringe Cirri fin da subito a ridisegnare le geometrie della squadra, ma le brutte sorprese non finiranno qui. Alla fine del primo tempo sarà Misseri a dover abbandonare il campo per un problema alla schiena e gli infortuni di Salata e Grossi (fortunatamente solo muscolari) costringeranno Le Fenici a giocare per oltre 20 minuti con una mischia reinventata con una coraggiosa Baccarani che dovrà giocare come pilone sinistro. Nei primi venti minuti della ripresa, è la testa che non c’è. Una serie di buchi difensivi imbarazzanti e la distanza tra le due squadre aumenta ancora e c’è poco da fare. Sul finale le emiliane si riprendono un po’ e ricominciano a lottare, ma è più coraggio personale che altro.
Poteva finire diversamente? Contro questa Roma forse no. Purtroppo in questo gioco il fisico e l’esperienza contano moltissimo ed il coraggio, da solo, quasi sempre non basta. Commovente vedere Vaccari provare ogni volta a placcare Campanella e Sanfilippo, finendo spesso travolta senza per questo arrendersi, ma se per mettere a terra un’avversaria occorrono tre bolognesi è chiaro che la difesa fa presto a sguarnirsi. Le Red&Blu hanno lasciato poco o nulla alle Fenici e le poche occasioni avute con Colangeli, Barbanti e Celano non sono state sfruttate adeguatamente.
Ora bisogna capire come poter ovviare ai limiti fisici di questa squadra, ragionare e riprendere in mano la situazione, soprattutto verificando la gravità degli infortuni, prima dell’importantissima partita contro il Ferrara il prossimo 16 dicembre. Gli ultimi due incontri avevano detto che Le Fenici “c’erano”, questo match ha invece tagliato un po’ le gambe all’entusiasmo bianconero. Ora Cirri ha due settimane per rimettere insieme le carte, ma siamo sicuri che la risposta delle Fenici sarà più che convincente.

RED&BLU ROMA RUGBY – LE FENICI CUS BOLOGNA = 63 – 0

Le Fenici Cus Bologna:
15 Barbanti – Cap, 14 Vaccari (60° Muço), 13 Dera, 12 Colangeli, 11 Genesini (13° Bussei), 10 Rovatti, 9 Vetrini, 8 Galeone (58° Celano), 7 Trozzo, 6 Misseri (41° Dana), 5 Gardenghi, 4 Bianchini, 3 Grossi (60° Salata – 62° Baccarani), 2 Vincenzi, 1 Salata (41° Citeroni)

A Disposizione: 20 Giovanelli
Allenatore: Cirri

Arbitro: Chiarioni (Città Di Castello)

Woman of the match: Gizzi (Red&Blu Roma Rugby)

Punti conquistati in classifica: Red&Blu Roma Rugby 5; Le Fenici Cus Bologna 0;

 

Ufficio Stampa – Fenici Cus Bologna