Azzurro e verde.

No, queste righe non sono e non vogliono essere un’ode al più bel paesaggio naturale che vi possa capitare davanti quando le nuvole se ne vanno in gita altrove. Non solo almeno, visto che il sole ci ha onorato della sua presenza fino all’ultimo.

No, è che il secondo atto del torneo 2 Nations 7s  se lo aggiudica l’Olimpia Lubijana, selezione slovena scesa in campo con i colori della propria Nazionale, che sono per l’appunto il colore del cielo terso e del prato imberbe. Le ragazze della capitale slovena vincono il torneo battendo nettamente in finale le Civette, selezione di Pordenone.

Ma andiamo con ordine: a contendersi il torneo si sono presentate a Fogliano, a uno tiro di schioppo dal sacrario di Redipuglia, sei squadre: dalla Croazia è arrivato il Mladost, dalla Bosnia le ragazze del Derventa, poi due selezioni friulane, denominate Jager 7s e Meister 7s. Infine le due finaliste, le già citate Civette e l’Olimpia Lubijana. Due gironi di qualificazione di tre squadre ciascuno, due tempi di 7 minuti ciascuno e 1 minuto di intervallo.

Se vi sembrano pochi provateci voi e poi diteci come stanno (e dove stanno) i vostri polmoni. I primi match fanno intendere che le squadre più strutturate, le favorite per la vittoria del torneo, siano le slovene e le bosniache, con le seconde a farsi preferire per cattiveria agonistica e per capacità di variare il gioco, dalle volate la largo alle scorribande centrali. Le slovene faticano nella prima semifinale contro le ragazze del Meister 7s, mentre nella seconda accade quello che non ti aspetti: le Civette pordenonesi, apparse nei gironi leggermente inferiori alle favorite, si inventano un primo tempo di altissimo livello e schiantano il Derventa, impossibilitato a completare una rimonta solamente abbozzata.

Il tutto lascia pensare ad una finale molto equilibrata, ma così non sarà, visto che le slovene prendono subito il largo e chiudono i discorsi per il titolo. Le Civette mettono a segno una meta giusto prima dell’intervallo, ma la marcatrice deve abbandonare il campo per via di un infortunio alla spalla che l’ha costretta ad uscire in barella. Da lì in poi è attesa e altre mete slovene a suggellare un titolo meritato.

E da lì in poi è un susseguirsi di immagini che ci hanno accompagnato per tutto il pomeriggio, da allenatori bosniaci che solcano il campo con la sigaretta spiegata a due ragazze slovene che portano in campo a spalle una loro avversaria bosniaca infortunatasi poco prima. Dall’accompagnatore dell’Olimpia, sempre prodigo di cori da stadio, al Silenzio proveniente dall’adiacente caserma, che alle 17 in punto si è fatto sentire con tutti i decibel che aveva a disposizione.

Tra cielo e terra, tra azzurro e verde.

Riassunte in una unica divisa.

Riassunte in una unica giornata.

Una splendida giornata ovale.