Abbiamo incontrato il nuovo Presidente della EUROPEAN BEACH RUGBY ASSOCIATION, il francese Lionel Laugier, per fare il punto sul presente e futuro del movimento europeo di beach rugby. 

Nel fare i migliori auguri per la carica di Presidente, vorremmo un tuo commento sul fatto che tutti davano per scontato un rinnovo dell’incarico a Giancarlo Stocco, Presidente uscente. Cosa è accaduto all’interno dell’EBRA?

“Semplicemente che alle spalle di tutto vi è stato una visione e un progetto ben determinato che ha preparato le basi per cogliere determinate opportunità che nel 2015 in pochi vedevano. Quando Giancarlo Stocco nel 2015 mi disse che io sarei divenuto il secondo Presidente dell’EBRA, io risposi subito di no. Era ovvio, scontato e necessario che fosse
ancora lui per il secondo mandato a guidare la crescita del movimento europeo. Ma il progetto consisteva nel portare la Presidenza in Francia per affrontare a viso aperto il contrasto che la FFR esercitava sul beach rugby placcato, favorendo il touch”.

Una sorta di preparazione ad una battaglia finale.

“Non esattamente. Le elezioni EBRA sarebbero avvenute un mese prima delle elezioni FFR e anche del RUGBY EUROPE. Due piccioni con una fava. Alla corsa delle presidenziali francesi concorreva Bernard Laporte, amico e supporter ufficiale del beach rugby di Marsiglia. Quindi EBRA era pronta a discutere o a dialogare sul territorio francese con la FFR, a seconda di chi avrebbe vinto tra Pierre Camou Presidente uscente o Bernard Laporte candidato alla fine vincente”.

E le elezioni di RUGBY EUROPE cosa c’entrano ?

“Non dimentichiamo che RUGBY EUROPE ha sede a Parigi. Inoltre lo scorso anno in Russia si è sviluppato fortemente il movimento del beach rugby placcato. Il rumeno Octavian Morariu Presidente uscente, nel biennio precedente aveva espresso molto interesse al beach rugby europeo promuovendo concretamente incontri con EBRA. Una sua
rielezione avrebbe dato continuità alle collaborazioni e la Presidenza del beach rugby in territorio francese avrebbe snellito certi incontri. E così è avvenuto:
Morariu rieletto Presidente, prima Coppa per Nazioni di beach rugby a Mosca e incontro tra RUGBY EUROPE e EBRA per l’ufficialità delle EBRA
SERIES”.

Tutto in armonia e proiettato per il futuro.

“Non è stato semplice. Alla Presidenza EBRA vi erano altre candidature e una corrente interna preferiva la ricandidatura di Giancarlo Stocco o alternativa esterna. Mettere tutti d’accordo non è stato semplice ma il progetto era stato delineato per una crescita concreta interna ed esterna. Siamo proiettati nel futuro che non vedrà solo l’ampliamento delle Series europee, ma una diversificazione di impegni extra europei e una potenziale ristrutturazione dell’EBRA. Il futuro lo devi costruire con una base solida e strutturata per accogliere l’ampliamento”.

E’ la prima volta che un’intervista sul beach rugby verte più su politiche che sui tornei ed il giocato.

“Il gioco è stato strutturato. Gli arbitri vengono formati ed è stata istituita una Commissione per seguire gli arbitraggi e aiutare gli arbitri a crescere. Nel 2017 abbiamo una nuova tappa in Olanda, all’Aia, e 3 manifestazioni sotto controllo : Inghilterra, Grecia e Isole Cayman (un po’ lontane ma il progetto prevede altri sviluppi). La visione politica è importante. Non ci vedono più come i ragazzi che giocano a rugby sulla spiaggia. Il beach rugby non può ancora essere etichettato da WORLD RUGBY come uno sport ludico. Il beach rugby approderà presto alle Olimpiadi, difficile nel mio primo mandato ma non poniamoci limiti. Dobbiamo organizzarci affinché il futuro e gli eventi non ci colgano impreparati co, rischio di implodere”.

Migliorerete anche il dialogo con le squadre?

“Il dialogo con le squadre c’è sempre stato. Certamente non al Top, ma eravamo anche occupati a costruire il movimento. E tutto ciò non è semplice. Poi c’è chi chiede, chi pretende e chi sospetta. Tutto ciò fa parte della natura umana, e spesso le accuse hanno fatto male. Con quest’anno abbiamo aperto un dialogo con tutti, soprattutto con coloro che puntano al titolo europeo e cercano di essere tutelati il più possibile. Si vuole andare avanti per costruire insieme il cammino”.

Tra le novità, dopo 5 anni la finale delle EBRA SERIES lascia la Beach Arena di Lignano Sabbiadoro per approdare a Marsiglia.

“Ci tenevamo molto ad avere la finalissima a Marsiglia. La manifestazione è cresciuta molto negli anni e la scorsa estate ha cambiato sede, spostandosi in un’altra spiaggia. Un successo di spettatori in più. Era giunto il momento per chiedere l’organizzazione della finalissima. Siamo convinti che sarà un successo. Inoltre avremo come sempre la collaborazione di Giancarlo Stocco nonché dello sviluppo dello streaming televisivo con Valerio AMODEO, Davide Macor e Enrico Turello per farci conoscere nel mondo. Sono progetti a lunga scadenza”.

Concludiamo con il rapporto di amicizia con Giancarlo Stocco. L’asse Lignano – Marsiglia sempre più forte.

“Lignano e Marsiglia sono uniti da una lingua di sabbia indissolubile. E’ nata nel 2005 quando Giancarlo mi chiamò al telefono per prospettarmi il progetto europeo ed invitarmi alla prima riunione ad Anversa. Insieme abbiamo lavorato per sviluppare l’EBRA creando un gruppo di lavoro. Qualcuno lo abbiamo perso per strada, è naturale, ma chi crede nel
progetto ora fa parte di un team molto importante. Non esistono assi o blocchi all’interno dell’EBRA: esistono legami di amicizia, rispetto e collaborazione basati sull’onestà ed il reciproco aiuto. Le fondamenta di casa EBRA sono state costruite, ora dobbiamo pensare all’arredamento e ai rapporti di buon vicinato. Vi attendiamo sulle
spiagge delle EBRA SERIES 2017 sia come giocatori che come spettatori, per bere una fresca birra in compagnia e godersi il miglior spettacolo del rugby sulla spiaggia”.