Conosciamo meglio l’ultimo arrivato in casa biancoverde, Dewaldt Otto Duvenage per tutti Dédé, marito e padre di un bambino di appena un mese.

Nato a Bellville (Sudafrica) il 22 maggio 1988, pesa 79kg ed è alto 175cm. Mediano di mischia dinamico, ha tra le sue caratteristiche principali la rapidità nei movimenti, l’abilità nei passaggi ed un’ottima lettura del gioco.

Proveniente dagli Stormers franchigia di Super Rugby con base a Città del Capo. La carriera rugbistica di Duvenage comincia con i Boland Cavaliers, club che partecipa annualmente alla Currie Cup. Dopo due stagioni e mezzo trascorse a Wellington, Dewaldt viene selezionato prima dalla nazionale sudafricana Under 20 per disputare il mondiale di categoria in Galles, e successivamente dagli Stormers per disputare l’allora Super 14. Al termine di quest’ultimo inizia la sua avventura con i Western Province con cui, il 13 giugno del 2009, disputa anche una gara contro i British & Irish Lions.

Duvenage prosegue per altre quattro stagioni alternando presenze e campionati con le maglie degli Stormers e dei Western Province prima di trasferirsi, nell’estate del 2013, in Francia più precisamente a Perpignan. Nei tre anni trascorsi in oro e rosso, tra Top14, Pro D2 e Champions Cup, Dewaldt è tra i giocatori più utilizzati; a parlare per lui ci pensano le statistiche che lo vedono sempre oltre i 1000 minuti giocati a fine di ogni stagione.

Compagno di squadra sia Tommaso Allan che di Tommaso Benvenuti, il neo mediano di mischia biancoverde lascia la Francia nel 2016 per tornare nuovamente in Sudafrica, riprendendo sino a qualche settimana fa ciò che aveva lasciato: Currie Cup con i Western Province e Super Rugby con gli Stormers.

Dédé, raccontaci quali sono state le tue prime impressioni quando hai incontrato staff e giocatori biancoverdi?

“Sono rimasto veramente felice dell’accoglienza ricevuta da parte di tutti, sia i compagni di squadra che lo staff mi hanno messo a mio agio e fatto sentire parte della famiglia. L’incontro avuto con gli allenatori è stato molto positivo, in passato sono stati tutti grandi campioni per cui conoscono perfettamente tutte le necessità che si hanno a questi livelli. Inoltre confrontandomi con loro ho potuto constatare quello che pensavo già: abbiamo la stessa concezione del rugby, la stessa mentalità, per cui per me sarà ancora più facile ambientarmi.

A riguardo del gruppo posso dire che è ben composto, c’è un giusto mix di giocatori internazionali con molta esperienza ma anche tanti giovani che portano molta energia. In una squadra tutto ciò è molto positivo”

Conoscere alcuni dei giocatori in rosa come Allan e Benvenuti con i quali hai giocato insieme a Perpignan, o avere altri sudafricani in rosa può essere d’aiuto per te?

“Avere dei volti familiari che mi circondano è senza dubbio un aiuto per me, soprattutto in questo momento in cui ho dovuto lasciare in Sudafrica mia moglie e mio figlio di appena un mese (lo raggiungeranno a breve una volta sbrigate le pratiche per i passaporti, ndr) ma devo dire che tutti stanno facendo il loro per farmi ambientare al meglio. Conto di imparare presto anche l’italiano così da poter comunicare con tutti e sentirmi maggiormente parte dei Leoni oltre che parte della cultura italiana”

Hai già avuto modo di fare un giro a Treviso?

“Purtroppo nonostante siano passate due settimane non ho ancora avuto modo di girare tanto, ho visto però che è una cittadina nella quale si respira tanta storia, la vicinanza ad una città unica come Venezia è senza dubbio un plus. Poi certo ho assaggiato del prosecco, la pizza o il tiramisù.. Tutto veramente ottimo! (Ha detto sorridendo, ndr)”

Tornando al rugby, cosa conosci sul Guinness PRO14?

“Ho giocato tanti anni in Super Rugby e posso dire che il viaggiare continuamente settimana dopo settimana, incontrare squadre di nazionalità diversa, ciascuna che pratica un rugby differente rende le due competizioni simili. I giocatori sono portati a recuperare subito per essere pronti il weekend successivo.

Del PRO14 so che è un torneo molto strutturato, con gare settimanali nelle quali è necessario saper interpretare un rugby veloce in alcune ed un rugby più lento in altre in base alle diverse condizioni metereologiche o alle caratteristiche dell’avversario. Ma ho già giocato in Europa tra PRO D2, TOP14 ed Heineken Cup per cui conosco bene cosa mi aspetta e cosa posso dare alla squadra per essere d’aiuto”

Quali sono state le tue sensazioni al debutto lo scorso sabato contro i Cardiff Blues?

“E’ stato veramente entusiasmante fare un esordio del genere, una vittoria maturata nei minuti finali con un pubblico caloroso pronto a sostenerci in ogni istante del match. Inoltre ho notato che abbiamo una tifoseria veramente appassionata al rugby, un pubblico corretto che rispetta anche gli avversari cosa che in Sudafrica non sempre accade soprattutto nei momenti in cui il calciatore avversario deve piazzare.

Comunque sarà una lunga stagione in cui potremo avere degli alti e bassi, ma sapere che loro saranno sempre lì a sostenerci per noi sarà di grande aiuto. Posso assicurare già da adesso che giocheremo ogni partita per rappresentare al meglio loro e la città di Treviso”

Quali obiettivi ti sei prefissato per la stagione in corso?

“Ovviamente voglio aiutare la squadra, ho disputato più di 90 gare in Super Rugby, circa 80 in Currie Cup ed altrettante in Europa. Ho vissuto tantissime situazioni di gioco e per cui sento di poter trasmettere tanto ai miei compagni, abbiamo degli avanti veramente forti e questa è una buona premessa per esprimere un gioco veloce come piace a me. Porterò la mia energia, la mia esperienza, il mio decision making a servizio della squadra così da aiutare anche i trequarti più giovani a crescere, ed a fine stagione vedremo dove saremo arrivati”