Tommaso Pellanda, capitano della squadra Senior di Biella Rugby e storico giocatore del club con il ruolo di terza linea, lascia il rugby giocato. “Purtroppo, si tratta di una scelta d’obbligo, causata dell’aggravarsi di alcuni problemi fisici che mi tormentano da tempo e già nella passata stagione mi hanno tenuto lontano dai campi”, spiega a malincuore, “inizialmente pensavo fosse l’aggravamento di un normale dolore cervicale, ma gli accertamenti medici hanno imposto il mio ritiro. La cosa che più mi dispiace è non poter concludere sul campo, anche perché al netto di questi problemi, mi sento ancora molto bene e motivato. Avrei giocato volentieri per almeno altre due stagioni ad un buon livello. È dura ma bisogna guardare in faccia la realtà”. Ricordiamo i tuoi inizi? “Gioco a Rugby da circa vent’anni e da quindici con la prima squadra. Ho mosso i primi passi con l’ovale in mano nella squadra delle scuole medie, ovviamente accompagnato da Marco Porrino. Entrare al Biella Rugby come tessera è stata la mossa successiva e gialloverde è stato tutto il seguito della mia carriera sportiva. Diciamo che ho cominciato “per sport” e poi, riuscendomi abbastanza bene, non ho potuto fare altro che continuare ed innamorarmene”. Capitano della squadra Senior dal 2017. “Dall’anno della promozione in serie A, e lo sono stato per quattro stagioni. È stato un onore fin dal primo momento: quando Andrew e Aldo mi hanno chiesto di farlo. È stato l’anno che si è concluso con una sudata, ma meritata promozione, non potevo che essere al settimo cielo. Ringrazio tutti i compagni con cui ho condiviso il campo in quel periodo e anche negli anni precedenti. Sono fiero e onorato di aver condiviso il mio percorso con ognuno di loro. Spero di aver lasciato un buon ricordo e di aver trasmesso quello che per me ha sempre rappresentato il Biella Rugby e il rugby”. Il Biella Rugby. Cosa è stato per te e cosa significherà nel tuo futuro: “BRC è stata ed è ‘casa’ prima di tutto. È famiglia e proprio per questo è durissimo doverla salutare. La mia intenzione è di poter diventare presto un supporto per questa realtà anche al di fuori del campo, ma vedremo cosa dirà il futuro. Già vedere un mio grande compagno diventare il nuovo presidente è un forte segnale della volontà di ogni componente di questa famiglia di portare avanti il progetto e le tradizioni tramandateci. Sarebbe bellissimo, un giorno, poter portare avanti il progetto insieme ai compagni con cui ho condiviso questi vent’anni di rugby. Concludo augurando il meglio ai miei compagni e ringraziando la società e tutti i dirigenti per avermi permesso di vivere questa magnifica avventura”.
Il ricordo del suo compagno di squadra Marco Porrino: “Ho appreso la notizia del suo abbandono con grandissimo dispiacere. Tommy è un ragazzo di grandissime qualità. È stato un capitano amato e rispettato ed ha sempre dimostrato in campo tutto il suo valore, sia come uomo che come giocatore. Purtroppo, questi problemi fisici non gli consentono più di scendere in campo come giocatore, ma sono certo che lui continuerà a far parte di questa famiglia ritagliandosi qualche ruolo adatto a lui per continuare ad essere ‘dei nostri’. Il ritiro fa parte del ciclo della vita di ognuno di noi, il suo è stato senza dubbio prematuro. Gli auguriamo tutto il meglio per quello che sarà la sua vita extrasportiva. Non sarà assolutamente facile rimpiazzare una persona ed un atleta di così grande valore”.