Al termine della stagione 2017-2018, spetta ad ARIA portare all’attenzione di tutti le problematiche che ancora affliggono il settore arbitrale del rugby italiano.

Gli arbitri aspettano ancora i loro compensi, anche del 2017, nonostante un sistema di rimborso forfettario che avrebbe dovuto velocizzare le tempistiche di rimborso. A dispetto di numerose segnalazioni e delle promesse di intercessione dei vertici arbitrali presso l’amministrazione, si riscontrano ancora ritardi nei pagamenti, spesso superiori ai sei mesi, ben lontani dalle tempistiche garantite sino a pochi anni fa (come abbiamo segnalato in un nostro studio https://ariassociati.it/delicato-tema-dei-rimborsi/ ). Oltre al ritardo nei pagamenti, si deve prendere atto della forte penalizzazione che questo sistema di compensazione impone alle regioni con minore densità rugbystica: di fatto, gli arbitri di centro, isole e Sud affrontano trasferte mediamente più impegnative, sia per i tempi, sia per i costi.

Ciò si aggiunge ad un contesto in cui la gestione dei gruppi arbitri regionali è stata appesantita di burocrazia, il cui unico effetto è stato l’imposto aumento di figure manageriali. Il nuovo regolamento organico, modificato con particolare e quasi unico riguardo per il settore arbitrale, ha imposto una struttura scelta in modo non rispondente alle esigenze reali. Il costante e massiccio ricorso alle deroghe per la sua attuazione è il sintomo evidente dell’estraneità di una simile struttura alla realtà.

Il Rugby italiano cresce se c’è movimento. Movimento garantito dall’opera degli ufficiali di gara, che mettono a disposizione il proprio tempo, la propria passione e le proprie competenze per permettere, divertendosi, che i giocatori si divertano e crescano tecnicamente. Ma l’incentivo ad arbitrare è minimo ed il trattamento riservato è irriguardoso, anche in tema di offerta formativa ( https://ariassociati.it/stato-di-salute-del-gruppo-degli-osservatori-arbitrali/ ). La situazione degli arbitri italiani è affetta da queste ed altre problematiche. Trovare una soluzione non è semplice, specie per chi non ha esperienza diretta, né conoscenza delle peculiarità del settore e dell’attività.
Abbiamo delle proposte realistiche, razionali ed attuabili. Siamo disposti a sederci al tavolo delle trattative per discuterne con la FIR, prima che sia troppo tardi. Prima che si scenda in campo in trenta e non in trentuno.

Rugby, Serie A 2015-2016, Finale, Viadana (MN), Stadio Zaffanella, 22-05-2016, Conad Reggio v Tossini Pro Recco.
L’arbitro Tomò.
Foto: Roberto Bregani / Fotosportit