Di Valerio Amodeo

Ognuno di noi nel nostro piccolo ha dei desideri da realizzare, delle sensazioni da provare, dei momenti da vivere. Tutte queste emozioni possono essere racchiuse nella classifica frase “le cose da fare prima di morire”. Non tutti abbiamo una lista scritta e ordinata, ma dentro di noi sappiamo benissimo quali sono queste incredibili azioni da compiere, queste indimenticabili avventure da vivere prima della fine.  Oggi  sono riuscito a spuntare un elemento dalla mia lista.

Questa mattina mi trovavo alla presentazione del sei nazioni all’interno dello stadio olimpico e ho partecipato alla conferenza stampa del presidente FIR Dondi, del direttore di Coni Servizi Nepi e del responsabile di Roma Capitale, Campanile. A margine di questa riunione (molto formale e poco vivace) ci si è poi spostati sul terreno di gioco dello stadio in cui erano stati montati i pali per l’occasione, per dare ai presenti un’idea di come si presenterà l’Olimpico agli occhi dei giocatori e degli spettatori.

Dopo le interviste e le riprese di rito è stato chiesto a Dondi di fare un drop per inaugurare lo stadio e, il buon presidente, non si è tirato indietro tentando il calcio a pochi metri dai pali. A seguire anche altri hanno tentato il drop da sotto i pali: tra i sorrisi dei presenti e i commenti degli addetti ai lavori. Nel frattempo io, mi trovavo a una ventina di metri dai “piazzatori” e chiacchieravo con altri presidenti di società laziali, quando un amico ha preso il pallone, me l’ha lanciato ed ha urlato: “ Valerio fai vedere a tutti come si droppa”. Con gli occhi di tutti addosso non potevo tirarmi indietro, ho preso la palla ed ho droppato. Mentre facevo il calcio, come in una puntata di “Holly e Benji” mi sono tornate in mente diverse cose: in particolare ho pensato che, da vero portatore di maglietta, mi sarebbe sempre piaciuto segnare in uno stadio importante. Ci sono andato vicino un paio di volte, una in particolare, allo storico stadio Battaglini di Rovigo, dove tentai un drop che si stampò fulmineo sulla traversa, tra l’ilarità generale del pubblico e in seguito per i racconti al pub dagli “amici” più cari. Mentre tutto questo passava per la mia testa, ho visto il pallone centrare i pali dello stadio e andare oltre.  Ricevendo i complimenti dei presenti per aver eseguito “un vero drop”, mi sono avviato soddisfatto verso casa.

Che dire: cose da fare prima di morire: segnare in uno stadio importante…FATTO!!!!