Cus Catania-Padua Ragusa è una delle classiche del rugby siciliano. Domenica, a renderla ancora più interessante, c’è il fatto che potrebbe anche risultare decisiva per le sorti del campionato di serie C 2011/2012.
A scontrarsi saranno infatti la seconda e la prima in classifica (Padua 37 punti, Cus Catania 27, Barcellona e Audax 24, Catania 2009 22, l’attuale situazione) e, anche se mancano ancora 6 giornate al termine del torneo, una vittoria con bonus dei ragusani porterebbe ad almeno dieci i punti della capolista sulle più immediate inseguitrici e, calendario alla mano, la renderebbe pressoché imprendibile.
Una sua sconfitta, invece, otterrebbe il risultato di far rientrare il quartetto delle inseguitrici nella lotta per la vittoria finale. Per la squadra ragusana, quindi, un’occasione da non sprecare, quasi una finale.
«Noi la affronteremo in quel modo», ci ha detto l’allenatore biancazzurro Peppe Gurrieri, «anche se sappiamo che in fondo non si tratta di una finale. È una partita importante, su questo non c’è dubbio, ma, per fortuna, una nostra sconfitta non sarebbe determinante: si riaprirebbero soltanto i giochi per la vittoria del campionato».
La pensa in maniera diversa il dirigente cusino Giampaolo Ferrara: «Da qui alla fine della stagione per noi saranno tutte delle finali. Quella con il Padua sarà la prima, ma poi, se vogliamo qualificarci per gli spareggi che danno diritto ai posti play off promozione, dovremo giocarne, e vincerne, altre cinque. Non ci possiamo permettere il lusso di prendere sottogamba nessuna delle squadre che andremo ad affrontare».
Parole, quelle di Ferrara, che non lasciano dubbi: domenica i cusini scenderanno in campo molto motivati e con il coltello tra i denti.
Ma non è che in casa Padua si stia sottovalutando l’incontro. Tutt’altro. «I ragazzi sono carichi e concentrati perché sanno benissimo che, in caso di vittoria, avremmo il campionato in pugno. In questi giorni ci siamo allenati con un tale impegno da rendermi fiducioso per l’esito della partita».
Diverse sono, invece, le condizioni fisiche con cui si presentano le due squadre. A un Cus che probabilmente dovrà scendere in campo in formazione rimaneggiata («Tra assenze per infortunio, lavoro ed altro, saremo costretti a fare a meno di alcuni uomini chiave. Questa per noi è stata una stagione strana, sfortunata, visto che finora non abbiamo mai potuto schierare due volte la stessa formazione. In tutta sincerità, non sappiamo ancora su chi potremo contare per domenica»), si contrapporrà un XV che, salvo assenze dell’ultimo momento, dovrebbe giocare in formazione tipo.
Abbiamo così chiesto ai due nostri interlocutori qual reparto ritengono il più forte della propria squadra, e che cosa temono degli avversari. Ecco le risposte.
Giampaolo Ferrara: «Non abbiamo un reparto che primeggia rispetto all’altro. Avrei potuto indicare la mischia, ma la regola del metro e mezzo (dall’anno scorso la mischia ordinata non può spingere per più di un metro e mezzo, ndr) ha depotenziato la forza di questo reparto. Dei nostri avversari, dicendolo non scopro certo l’acqua calda, temo i trequarti».
Peppe Gurrieri: «A inizio stagione avrei detto che il reparto meno forte sarebbe stato la mischia. Invece, dati alla mano, posso affermare che non è così. Diciamo che i nostri due reparti si equivalgono. Del Cus invece temo la loro fisicità. Se li faremo arrivare nei nostri 22 potrebbero essere devastanti».
E adesso uno sguardo alle statistiche. Negli ultimi sei incontri, quattro sono state le vittorie dei ragusani, una volta hanno vinto i catanesi e un’altra ancora è finita in parità. Il computo totale dei punti segnati vede avanti il Padua con 135 (18 mete ) contro gli 88 dei cusini (12 mete). Nella stagione in corso, infine, gli iblei vantano il miglior attacco e la difesa meno perforata del campionato (236 punti segnati, 71 subiti).
A leggere questi numeri, dovrebbe quindi avere la meglio il Padua. Ma le partite non si vincono con le statistiche, i successi si conquistano sul campo.