Di Paolo Piersanti

…Al presidente del Cusi, Leonardo Coiana – classe ’34, in carica dal 2003 – non resta altro che, sulla base della delibera del Cda della Sapienza, avviare d’urgenza un commissariamento. Ma l’inossidabile Gualtieri tiene testa e, dopo un ricorso all’Alta Corte di Giustizia del Coni, è reintegrato il 3 agosto 2010 e tre mesi più tardi, il 5 novembre 2010, indice un’assemblea straordinaria contravvenendo a tutte le principali norme regolamentari e statutarie, nel corso della quale vengono ‘dimissionati’ tre consiglieri ed ‘eletto’ addirittura un nuovo ‘Comitato Direttivo’. La Commissione Federale del Cusi, presieduta da Coiana, avvia quindi un nuovo commissariamento il 15 gennaio 2011 affidando l’incarico questa volta a Mauro Nasciuti (già presidente della Commissione Tecnica del Cusi, vice chairman del Comitato Tecnico delle Universiadi Estive e presidente del Cus di Genova); l’Università plaude a questo segnale e il 25 gennaio 2011 rinnova per un anno la convenzione in scadenza il 6 febbraio 2011, rinnovandola ancora il 19 gennaio 2012. Degli ultimi giorni la notizia della definitiva radiazione di Gualtieri dal Cus Roma su disposizione commissariale. Il Re, quindi, per dirla alla Andersen ormai nudo, è stato alla fine deposto. Sfumata molto probabilmente anche la sua ricandidatura alla presidenza della Eusa. Questi i fatti. Ma nel frattempo, all’ombra della tenzone, il  Versailles dello sport capitolino si appassiva e perdeva smalto, campi da gioco carenti di cure, spalti fatiscenti, incertezza, confusione e chiacchere alimentate da una endemica carenza di informazione. Al capezzale del gigante ferito si avvicendavano i soliti menagrami in nome di questa o quella associazione sportiva sproloquiando su  improbabili scenari di futuribili dominii societari. Pur con un Gualtieri sul piede di guerra, forte di aver sopravvissuto a governi e partiti ma ritrovatosi con il vero e unico padrone di casa l’Università La Sapienza di Roma nel ruolo del suo principale detrattore, in poco più di un anno il castello del Re, con regnanti e cortigiani, è stato smembrato. “La gestione a dir poco dispotica e comunque non rispettosa di tutti i procedimenti amministrativi stabiliti dalle leggi e dalle regole ha determinato una situazione di ‘stallo istituzionale’ rispetto alla realtà di riferimento del Cus che è l’Università La Sapienza di Roma”, puntualizza Coiana. Ma la prima risoluzione estrema della Sapienza sembra sia stata solo l’atto finale di un malumore che si manifestava da tempo e che aveva irrimediabilmente deteriorato i rapporti tra l’Università ed il Cus Roma, nonché di “sollecitazioni che ci pervenivano anche da altre fonti – aggiunge il presidente del Cusi – L’indagine conoscitiva ha prodotto un corposo documento che non lasciava adito a dubbi attestando numerose e gravi irregolarità gestionali da parte del presidente Gualtieri. Il Commissario Straordinario ha lavorato con grande fatica nell’opera di ripristinare tutte le prassi per una corretta gestione di una realtà sportiva così importante e variegata”. Cinque anni fa (settembre 2007) il sito ufficiale della Sapienza informava di un “via ai lavori di ristrutturazione e ampliamento degli impianti capitolini” a fronte dello stanziamento di un milione e mezzo di euro con il nobile scopo di “mettere l’attività sportiva al centro dell’Università e della cittadinanza”, nonché con l’ambizioso obiettivo di “trasformare il Cus Roma in un polo sportivo di assoluta eccellenza, tanto da superare le realtà americane dei campus universitari”. Ma Coiana su quest’argomento corregge il tiro: “Non ci risulta che siano queste le cifre di cui dispone l’Università per lo sport nella Capitale” pur precisando che: “è pur vero che questi soldi, così come quelli che provengono dalle tasche degli studenti, dovrebbero essere usati tutti per attività in favore degli studenti stessi e del corpo docente e non docente. Così sembra non sia mai avvenuto al Cus Roma, e per questo la Corte dei Conti ha avviato un procedimento volto proprio ad appurare le irregolarità in tal senso”. Si può quindi considerare definitivamente scongiurata la chiusura dell’impianto, in barba agli allarmismi e ai ferali auguri e appetiti di dirigenti e allenatori di altre società sportive romane, nonché in primo luogo preoccupazione dei tanti ragazzi, anche non universitari, iscritti nelle varie discipline? “Direi proprio di si – conferma Coiana –  Con il commissariamento è stato ripristinato uno stretto rapporto di collaborazione con i vertici dell’Ateneo romano e tutto lascia presupporre che il Cus Roma tornerà ad essere una realtà importante nel panorama sportivo della capitale. Aggiungerei che, nonostante tutto, il Cus ha mantenuto una posizione di tutto rispetto nel panorama dello sport romano, anche grazie all’abilità dei dirigenti che si sono susseguiti alla guida della compagine associativa. Ma attenzione, i successi sportivi non possono certo giustificare pratiche gestionali al di fuori di ogni regola!” Il Cus Roma tornerà a comunicare con i giovani e ad interagire con i Media, come si conviene ad un importante polo sportivo studentesco? “Dal mio punto di vista –chiosa il presidente – auspico il ripristino delle normali prassi democratiche che qualsiasi associazione, sportiva e non, deve sempre garantire. Sono certo che la questione di una corretta informazione ai ragazzi sarà tra le prime all’ordine del giorno del futuro gruppo dirigente”.

Continua…