Di Valerio Amodeo

Nell’attesa di domenica, giorno in cui si recupererà la terza giornata del girone di ritorno del campionato di serie C laziale, mi sembra giusto soffermarmi ancora un po’ sulla struttura del campionato. Ho deciso di insistere su questo punto, considerando il telegramma che tutte le società del girone 2 hanno ricevuto la scorsa settimana. L’infausto messaggio conteneva l’ufficializzazione del ritiro del Praeneste Rugby dal campionato. Lungi dall’entrare nel merito delle motivazioni che hanno portato alla triste scelta del presidente della società di Palestrina di abbandonare il campionato, ma una serie di riflessioni è inevitabile. La prima è riguardo alla classifica. Infatti, ora, sarà necessario ricalcolare punti e differenza mete.  Per quel che riguarda l’andamento del girone, per quest’anno, questo non è un problema, ma se due squadre fossero state appaiate e pari negli scontri diretti (difficile ma possibile), questo ritiro avrebbe alterato inevitabilmente  l’andamento del campionato. Inoltre, un campionato a sole nove squadre ha veramente poco da dire e perde di competitività, oltre a non dare continuità di gioco alle squadre.

Per questo motivo sono sempre più convinto che sia necessario tornare a una formula meritocratica del campionato di serie C, al fine di favorire quelle società che hanno intenzione di crescere e di migliorare il movimento, attraverso la formazione di giocatori e lo sviluppo di settori giovanili. Suggerisco nuovamente la necessità di creare un girone 1 della serie C composto dalle prime sei squadre dei due gironi purché queste abbiano le carte in regola per la promozione in serie B (obbligatorietà e quant’altro si ritenga necessario) e la formazione di una serie C due composta dalle seconde sei dei due gironi.

Termino questa riflessione esprimendo il mio rammarico e la massima solidarietà ai ragazzi e alla società del Praeneste Rugby. Un ritiro non è mai una scelta facile ed è sempre dolorosa. Ho avuto la fortuna di giocare contro questi ragazzi alla loro prima assoluta su un campo da rugby, momento di un’emozione unica.  Spero vivamente di potervi rivedere in campo l’anno prossimo e per molto tempo ancora. Ad Maiora a voi e buon rugby a tutti.