Matt Sands dice addio al rugby league giocato: una delle icone del movimento del rugby a XIII italiano, infatti, giocherà a Saluzzo la sua ultima partita con la maglia dell’Italia League; ultimo avversario sarà la Spagna. Una lunga carriera quella di Matt, fatta di oltre 30 caps con la maglia dell’Italia e numerose esperienze ovali in giro per il mondo; ricordiamo quella in Australia, il passaggio per Lione in Francia, oltre a quelle fisse in giro per l’Italia del rugby league.
Di seguito un breve riassunto della sua vita a XIII:
- 30 Caps con l’Italia League, una European Shield vinta e le qualificazioni alla Coppa del Mondo nel suo palmares;
- Nafit Piazzola XIII, campioni d’Italia;
- Leoni Veneti XIII – vittoria dello State of Origin da capitano
- Lyon XIII (Francia), 2° posto nella coppa di Francia;
- All Saints – Australia, vittoria dell’A Grade Competition;
- Arieti d’Este XIII.
Cosa ha rappresentato per te il league?
Il Rugby League per me è stato ed è uno stile di vita. Come tutti sanno il XIII è supportare, sostegno, umiltà, sacrifio e molto lavoro duro; ho iniziato da giovanissimo e alla luce dei miei 30 anni penso che questa disciplina mi abbia aiutato a crescere come persona.
Come ti sei avvicinato a questa disciplina?
Mi sono avvicinato a questa disciplina grazie a dei miei storici amici sempre del rugby che mi hanno portato ad un memorial Franchini dove ho giocato con 4 squadre diverse lo stesso torneo Itali , Italia A, amici di Simone e Londones Schoolars e da quel momento è stato amore; non ho mancato un evento dal 2006.
Il ricordo più bello che hai da giocatore?
Direi che da giocatore i ricordi sono tutti fantastici: la mia avventura in Australia con il vecchio caro fabio Nannini, detto il Nanno, tuttavia e una meta contro la Russia al Plebiscito di Padova, la mia città rugbystica natale, penso siano quelli più impressi nella mia memoria; come, del resto, la vittoria dell’European Shield a Praga.
Come vedi il movimento italiano?
Uno dei motivi perché ho preso questa scelta è per il movimento del League in Italia; siamo cresciuti molto da quando ho iniziato e penso che sia arrivato il momento di lasciare spazio ai giovani. A Beirut ho visto una squadra competitiva, composta da molti atleti con fame di vittoria e di voglia di vincere, ragion per cui ho preso consapevolezza di questa decisione visto che dietro di me c’è tanta gente pronta a subentrare e, spero, con tanta voglia di portare avanti il movimento del League in Ital
Cosa si potrebbe migliorare nel movimento league italiano?
Il nostro campionato è in crescita, credo che i miglioramenti si vedranno in un prossimo futuro, considerando che abbiamo già 4 giocatori che andranno a giocare con delle squadre satellite nel Queensland in Australia. Con questa esperienza miglioreranno sicuramente e questo farà bene all’intero movimento.
Il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto sarebbe stato di giocare il Mondiale, ma credo che sia meglio lasciare spazio a un giovane.
Cosa farai da grande nel league?
Non sparirò dal mondo del league, vorrei iniziare la carriera di tecnico e successivamente puntare a diventare coach della nazionale maggiore!
@davidemacor