Trascorsa la settimana di riposo, l’IVECO Cus Torino Rugby è pronta a tornare in campo per la 15a giornata del campionato di serie A. Domenica 23 marzo, alle ore 14:30 i XV biancoblu sfideranno l’Unione Rugby Capitolina a Roma. Un match importante ma soprattutto su un terreno per i cussini ricco di significato. Come ha ricordato l’Head Coach Lucas D’Angelo: “Domenica andremo a giocare sul campo della Capitolina, un campo ostico che ci riporta al ricordo della finale per la promozione in Top 10 della stagione 2021/22. Abbiamo studiato e lavorato molto bene per affrontare questa squadra”.
La formazione piemontese arriva a questo appuntamento dopo una settimana di pausa, utile per recuperare energie fisiche e mentali e per reintegrare nella rosa alcuni giocatori. Dall’altra parte, la Capitolina è reduce da una sconfitta contro il Parabiago e avrà sicuramente voglia di riscattarsi davanti al proprio pubblico.
La partita d’andata tra le due squadre è stata combattuta fino all’ultimo minuto, con gli universitari sconfitti per un solo punto. Proprio per evitare di ripetere gli stessi errori, l’IVECO Cus Torino si è preparata con attenzione, focalizzandosi sui punti di forza della formazione romana. “La Capitolina è una squadra che fa dell’aspetto tattico il suo elemento principale e all’andata ci ha messo in difficoltà sotto questo profilo. Il lavoro svolto in settimana è stato mirato ad arginare queste situazioni offensive e a individuare spazi dove poter attaccare con il nostro sistema di gioco” ha sottolineato l’Head Coach.
Per la formazione dei coach D’Angelo, De Carli e Bianco, questa partita rappresenta un’opportunità importante per riscattarsi dopo un periodo non semplice e ritrovare fiducia nei propri mezzi. Il rientro di alcuni giocatori infortunati permette di avere maggiori opzioni di gioco: “Sono molto contento per i ragazzi che stanno rientrando in squadra: il loro desiderio è giocare, e questo ritorno in campo permette loro di perseguire il proprio obiettivo. Inoltre abbiamo più opzioni di gioco, possiamo scegliere se fare un gioco più aperto o più chiuso, sviluppandolo nel modo più vario possibile” conclude D’Angelo.