Le uniche due storie relative a sconfitte a tavolino rimediate – l’una a distanza di circa 15 anni dall’altra – dalla prima squadra dei Lions Amaranto sono, loro malgrado, legate a due giovani piloni. La verità è che il parallelo tra le due storie si esaurisce qua, visto che le conseguenze per tali due sconfitte hanno causato situazioni del tutto differenti. Peraltro la storia a lieto fine del secondo episodio è al centro dell’attenzione – e comunque tra gli argomenti trattati – nel libro ‘La posta in palio nel terzo tempo’, opera a disposizione degli sportivi presso la segreteria dell’‘Emo Priami’ di Stagno, il quartier generale della stessa società labronica.
L’UNICA RETROCESSIONE. La stagione 2010/11 è stata, tra le otto vissute finora dal club amaranto in serie B, di gran lunga la più sfortunata. Il bottino di punti, piuttosto ingente (39) conquistato in quella annata dai labronici, all’epoca targati Ies Solare, non fu sufficiente per raggiungere il traguardo salvezza. A decidere le sorti del torneo fu un episodio extra-tecnico. La partita giocata in casa, sul ‘Montano’, contro il Pesaro, il 5 dicembre 2010, nel derby dei due mari valido per l’ottava giornata di andata di B, girone 2, si chiuse, sul campo, 13-19 e dunque con l’assegnazione provvisoria, in classifica, di quattro punti per i marchigiani e di uno (il cosiddetto ‘bonus-difesa’) per i livornesi. Il risultato non fu però omologato: la presenza nella prima linea amaranto del pilone Khaled Chabbar, peraltro entrato a gara in corso, non fu considerata regolare. L’avanti, tesserato solo il 27 ottobre – 39 giorni prima del match in questione -, doveva ancora finire di scontare un residuo di 57 giorni di stop, per una squalifica comminata nel campionato giovanile nella stagione precedente. Il sodalizio livornese, in buona fede, riteneva che tale squalifica si fosse esaurita. Fu assegnata dunque agli adriatici la vittoria a tavolino (all’epoca 0-20 e soprattutto cinque punti in classifica, per il successo con bonus-attacco), mentre ai livornesi fu tolto il punto conquistato sul campo e in più furono inflitti quattro punti di penalizzazione. Senza quel disguido, i Lions avrebbero – calcoli alla mano – ottenuto il nono posto a pari merito proprio con il Pesaro, davanti a Union Tirreno Piombino/Cecina e Viterbo, e soprattutto avrebbero evitato la rocambolesca discesa in C.
FESTEGGIATA LA SALVEZZA. Un passo in avanti di quasi tre lustri, per passare al 30 marzo 2025, al tradizionale ‘derby toscano’, giocato al ‘Grassi’ di Colle di Val d’Elsa tra il CUS Siena ed i Lions (targati ‘LundaX’). Gara (16° e terzultima di B, girone 4) persa sul campo 24-0 dagli ospiti, che però, grazie ai risultati provenienti dagli altri campi, hanno potuto celebrare, proprio nello spogliatoio colligiano, la certezza aritmetica della salvezza, giunta con due turni d’anticipo rispetto alla fine della regular season. Una certezza dell’obiettivo prefissato alla vigilia dell’annata restata intatta anche all’indomani della sentenza del giudice sportivo, che non ha omologato con il risultato del campo quella gara.
QUERCIOLI UNICO PILONE DESTRO. “In occasione del match esterno con il CUS Siena – ricorda Nico Quercioli, possente avanti classe 2005, alto 194 centimetri, per 137 chilogrammi di peso – ci siamo presentati con una prima linea rimaneggiata. Tra i titolari, oltre al sottoscritto, segnalato come pilone destro, il nostro allenatore Giacomo Bernini ha potuto contare, per la prima linea, solo su Filippi e Bertini, rispettivamente segnalati come pilone sinistro e tallonatore. In più a referto, e inizialmente in panchina, c’erano i giovanissimi classe 2006 Vernoia e Consani, anche loro segnalati rispettivamente come pilone sinistro e come tallonatore. Quando, al 15’ della ripresa, sono uscito per infortunio, è entrato al mio posto Vernoia, che però non poteva essere formalmente impiegato come pilone destro e la partita è proseguita con ‘mischie no contest’. Secondo il giudice sportivo ci sono stati gli estremi per assegnare la vittoria a tavolino ai nostri avversari. Quella partita è dunque passata agli annali con l’affermazione dei senesi 28-0 e non con il 24-0 (quattro mete e due trasformazioni) sancita dal campo”. Ovviamente nessun punto di penalizzazione per Scardino e compagni: in sostanza è cambiato pochissimo.
TANTI GIOVANI. Quercioli è uno dei tanti giovani e giovanissimi massicciamente inseriti negli ultimi tempi in prima squadra. Tutti ragazzi di qualità, rugbisticamente nati nel florido vivaio dello stesso sodalizio livornese. “Il nostro è un ottimo gruppo. Sono convinto che ci toglieremo non poche soddisfazioni anche nel prossimo futuro”. Il nuovo campionato di B scatterà il 19 ottobre. Le 50 squadre saranno divise in cinque gironi territoriali da dieci. Verranno promosse in A2, in tutto, otto formazioni: direttamente le prime di ciascun raggruppamento e le tre vincenti dei playoff che coinvolgeranno le seconde e la miglior terza. Non potranno ambire al salto in A2 le squadre cadette, le cui prime rappresentative giocano in A. “Indipendentemente dalla formula, il nostro obiettivo sarà quallo di ben figurare su qualsiasi campo. Siamo consapevoli di poter crescere, un passo alla volta. Io stesso che sono passato nell’ultima stagione da seconda linea a pilone, non vedo l’ora di riprendere la preparazione in vista della nuova annata agonistica”. Appare molto probabile che i labronici giocheranno ancora nel raggruppamento del centro Italia: sarà riproposto dunque quel derby speciale con il CUS Siena. I dettagli delle tante sfide del passato tra amaranto e bianconeri – quasi tutti equilibrati e quasi tutti chiusi con i successi dei padroni di casa – sono approfonditi in ‘La posta in palio nel terzo tempo’. Per il resto (forse..) nel girone due delle sei squadre romane di B (le cadette della Lazio, della Capitolina e dell’Olimpic e le prime squadre della Villa Pamphili, della Primavera e del Nuovo Salario), i viterbesi dei Lions Alto Lazio, le compagini cadette dei Cavalieri Prato/Sesto e dell’UR Firenze, il Gubbio, il Perugia e la neo-promossa Olbia.