Il Molise è l’unica regione italiana senza squadre iscritte ai campionati della Fir ma la palla ovale sta emergendo anche da queste parti. Merito di due società nate nell’anno appena chiuso: gli Hammers Campobasso che nel capoluogo hanno lanciato un progetto mirato ai giovani e il Vasto, formazione abruzzese che conta sette tesserati bassomolisani e che milita nel campionato di serie C.
Dicono sia lo sport del momento. Tanto duro quanto leale. Ruvido in campo, tenero fuori. E’ il rugby, il gioco della palla ovale che con estrema fatica sta cominciando a emergere anche in Molise, unica regione a non avere squadre iscritte ai campionati gestiti dalla Federazione. Ma a Campobasso da qualche mese sono nati gli Hammers, squadra che mira prima a creare le basi per un futuro costante del rugby in Molise. E a pochi chilometri dal confine con la costa molisana fa proseliti dalla scorsa primavera il Vasto Rugby, formazione abruzzese che conta nelle proprie fila diversi bassomolisani.

Tutto merito del Sei Nazioni in tv o delle figuracce che il mondo del calcio sta accumulando? Difficile da dire, forse un mix delle due cose, ma il seme del rugby sta iniziando a germogliare anche in Molise. Ma se il pallone tondo resta sempre il compagno preferito dei molisani, non è difficile notare come il 2011 appena archiviato sia stato un anno particolarmente proficuo per la nascita di nuovi club da queste parti.

A Campobasso, in realtà, la palla ovale “da passare indietro per andare avanti” l’avevano già vista qualche anno fa. Di recente il Cus Molise aveva avviato un progetto, dando particolare attenzione al rugby a sette, tanto è vero che lo stadio “Lancellotta” di Isernia ne ha ospitato nel maggio 2010 i campionati nazionali universitari. Ma il rugby in ateneo ha avuto vita relativamente breve.

A Campobasso però non si sono dati per vinta e dall’aprile scorso ecco un nuovo club, gli Hammers. «Merito di alcuni ex giocatori e di genitori appassionati – racconta l’allenatore e dirigente Roberto De Stefano – Il nostro obiettivo non è tanto quello di dare vita a una formazione seniores, quanto di creare delle basi solide per il rugby anche in futuro. Puntiamo tutto sui giovani». E’ anche per questo motivo che gli Hammers hanno inizialmente deciso di non iscriversi alla serie C che li avrebbe visti costretti a giocare nel temibile girone Campania. Per ora solo allenamenti e pazienza se Campobasso non offre niente di meglio del campo del vecchio stadio “Romagnoli”.

Ma la fortuna dei rossoblu è stata quella di trovare subito terreno fertile. «Ottanta tesserati in pochi mesi, fra i 35 “grandi”, i 20 delle giovanili e i 25 del minirugby». Bambini che stanno scoprendo quanto sia divertente rotolarsi sul prato e fare la lotta per la conquista di un pallone ovale. Ma le più entusiaste sono spesso le mamme, che passano in poco tempo dalla paura che il loro pargolo torni a casa con un occhio nero alla felicità di vederlo socializzare e imparare che il rispetto delle regole viene prima di tutto. «Siamo entrati anche nelle scuole lanciando l’apposito progetto della Federazione» rivela De Stefano che in Molise ricopre anche la carica di delegato regionale. «A Isernia qualcosa si sta muovendo. Meno a Termoli dove l’iniziale progetto non è andato in porto.Ma l’intenzione è quella di diffondere presto il rugby anche sulla costa, sempre partendo dalle scuole». E in attesa che l’ovale arrivi fra i banchi e nelle palestre, c’è qualcuno che anche a Termoli e dintorni non ha saputo resistere alla tentazione di “correre inseguendo un sacco di vento”.

Sono ben sette infatti i tesserati bassomolisani del Vasto Rugby, altra società alle prime armi. Due da Termoli e altrettanti da Petacciato, uno ciascuno da Campomarino, San Martino e Montenero. Nel loro piccolo, portano in campo un po’ di Molise. Gli arciglioni, questo il simpatico nomignolo scelto dai vastesi in onore del polipo nostrano, hanno visto la luce nel maggio scorso e spinti dall’entusiasmo dilagante di decine di giovani che si sono accostati a questo sport, hanno scelto di lanciarsi subito a capofitto nella nuova avventura. Dall’ottobre scorso quindi il Vasto Rugby disputa il campionato regionale della serie C abruzzese.

I profani potrebbero far notare la serie di sconfitte accumulate in questi pochi mesi dai biancorossi, ma chi conosce un minimo di questa disciplina sa quanto conti l’esperienza contro avversari che scendono in campo da anni. Loro, i vastesi, promettono ai tifosi di migliorare e intanto hanno dimostrato di saper sdrammatizzare. «Il terzo tempo è quello in cui giochiamo meglio» amano ripetere in riferimento al consueto rinfresco a fine gara in cui i rugbisti si ritrovano allo stesso tavolo: compagni, avversari e persino l’arbitro. Rispetto a insulti, isterie e botte fra tifosi, tutt’altro mondo. (primonumero)