Le due Under del Padua tornano da Palermo con due sconfitte, ma si è trattato di due sconfitte arrivate in modo diverso.
L’Under16 ha praticamente offerto su di un piatto d’argento la vittoria agli avversari, giocando in modo non coordinato, nervoso, deconcentrato e troppo spesso egoistico.
L’incontro, che era iniziato in modo positivo, ha avuto una escalation al negativo.
L’Under 20 ha invece fatto “buon gioco a cattivo viso”, in un incontro che l’ha vista svantaggiata ancor prima del fischio d’inizio, in quanto a Palermo sono arrivati in 14, ed un infortunio, durante lo svolgimento della partita, ha bloccato uno di loro, che è rimasto in campo, ma senza poter partecipare attivamente al gioco.
L’incontro dei paduini della Under 16 ha visto dopo cinque minuti di gioco Alessandro Cappa andare in meta (non trasformata) seguito poco dopo da Giorgio Lentini (anch’essa non trasformata).
E qui potremmo anche finire la cronaca di questa partita in quanto da parte dei ragazzi non c’è stato più il bel gioco grintoso e coordinato a cui siamo abituati.
Perse moltissime occasioni di realizzare e una meta, che avrebbe fatto la differenza, è stata annullata, dall’arbitro.
La prima meta del Palermo, arrivata alla mezz’ora del primo tempo (non trasformata), più che dagli avversari è stata segnata da un errore della mischia. Subito dopo, pur giocando a pochi metri dalla linea di meta palermitana, e nonostante diversi tentativi, i biancazzurri non riescono a concretizzare.
Si va al riposo sul 5 a 10.
Nel secondo tempo nulla cambiato nel gioco del Padua. A metà della ripresa, dopo una punizione, una touche e una mischia, tutte a favore del Palermo, la palla passa nelle mani dei ragusani, che si rendono pericolosi senza però marcare alcun punto.
Anzi, è uno dei giocatori di casa ad intercettare un passaggio della squadra iblea e, dopo una galoppata di ottanta metri va a segnare la meta (trasformata), senza che la difesa ragusana possa fare nulla.
Ci sarebbe ancora il tempo per raddrizzare l’incontro ma i ragusani sembrano demoralizzati. Per di più iniziano a giocare come se il rugby, invece che uno sport di squadra, fosse una disciplina da giocare singolarmente. E così la sconfitta sembra diventare inevitabile.
Eppure a pochi minuti dalla fine arriva la seconda meta di Cappa (non trasformata) che potrebbe dire la parola fine all’incontro e invece i palermitani hanno un ultimo scatto di reni e, proprio allo scadere, vanno a marcare ancora una meta (trasformata) che fissa il punteggio sul 15 a 19 finale.
Altra storia, invece, per “i novellini”, scesi in campo sapendo di giocare tutto l’incontro in inferiorità numerica e con l’impossibilità di ricorrere ai cambi.
La loro è stata una partita bella, fatta di un gioco spumeggiante, grintoso e determinato dall’inizio alla fine.
E nonostante l’inferiorità numerica sono proprio i ragusani a marcare la prima meta dell’incontro con, al settimo, Peppe Modica (non trasformata).
Poco dopo, durante una ruck Marco Cavalieri “allunga una mano”, l’arbitro fischia e lo spedisce per dieci munti sotto l’acca avversaria.
Il Padua è costretto così a giocare in tredici, numero che, dopo l’infortuno occorso a Ruben La Rocca nei primi minuti del secondo tempo, lo “accompagnerà” per tutto il resto della ripresa.
Al 31° il Palermo va in vantaggio con una meta trasformata. 7 a 5.
Il Padua continua a fare il suo gioco di attacco, cui risponde quello del Palermo.
All’intervallo si arriva con le due squadre in parità: 12 a 12 grazie alle mete di Marco Marlin (trasformata) per i ragusani e a quella del Palermo (non trasformata).
La ripresa inizia, come detto, con la doppia inferiorità della squadra iblea. La Rocca, durante un’azione di gioco, prende una botta in testa, nulla di grave per fortuna, ma per precauzione coach Novello, pur consentendogli di restare in campo, lo obbliga a fare la “bella statuina”.
Al 20°, nonostante la pronta difesa e il forte gioco della mischia ragusana, il Palermo marca una meta (non trasformata) e allunga. 17 a 12.
Il Padua attacca nella metà avversaria, ma non si gioca uomo contro uomo e così si assiste ad una azione fotocopia della partita precedente: intercetto del Palermo che va a meta (non trasformata).
I novellini diventano “dei leoni in gabbia”, la loro mischia spinge, la difesa placca senza tregua, e la loro grinta viene premiata con la meta, trasformata, di Paride Vona. 22 a 19.
I paduini a questo punto si illudono di poter portare a casa una clamorosa vittoria ma la stanchezza inizia a farsi sentire e il Palermo, complice anche un arbitraggio che non fischia le innumerevoli giocate fallose della squadra di casa, riesce a segnare, proprio allo scadere, una meta che taglia le gambe ai giocatori ospiti. 29 a 19 e poi c’è solo il tempo per il calcio di rinvio prima del fischio finale.
Man of the match? Tutti, per aver dimostrato che a rugby i ragazzi dell’Under 20 sanno giocare bene, anche quando sono in inferiorità numerica.