Mai titolo è stato più azzeccato: il clima tiepido, gli spalti quasi gremiti, il fervore di una domenica di sport e di condivisione.  A Ragusa, con la Prima Squadra a riposo, a giocare sono state le Under.

I primi a scendere in campo gli under 14 che incontravano i pari età del CLC Messina.
I ragazzi in campo hanno giocato impegnandosi ma senza però riuscire a vincere, pagano ancora un gap fisico evidente nei confronti delle altre squadre, la nostra formazione è composta per la maggior parte da ragazzi al loro primo anno in 14, e come è comprensibile a questa età da un punto di vista fisico un’anno fa la differenza. Ovviamente non ne facciamo un dramma a quest’età è fondamentale che i ragazzi si divertano, e che crescano come gruppo.

Dopo di loro si è giocata la gara Under 18 tra Ragusa Rugby vs CLC Messina, partita importante in ottica futura per via degli obbiettivi fissati ad inizio stagione della società, la vittoria del campionato Under 18 per un agevole passaggio al campionato Elite del prossimo anno è uno di quelli da raggiungere.
Purtroppo l’esito della gara ha visto soccombere gli Iblei che hanno perso 8 a 25 contro una formazione tosta e ben messa in campo.
I ragusani hanno retto bene nel primo tempo terminandolo in vantaggio per 8 a 3. Nel secondo tempo I messinesi hanno imposto un ritmo elevato alla gara, costringendo i ragazzi di Coach Lamia a giocare in difesa per quasi tutta la seconda frazione di gioco, nella quale sono andati in meta per ben tre volte. In realtà le mete sarebbero state 4 se non fosse stato per il bel gesto di sportività fatto dall’allenatore del Messina, ieri anche guardalinee, facendo notare all’arbitro che nella azione della meta il suo giocatore aveva messo il piede fuori. Il cammino verso l’elite under18 si è complicato ma non è di certo diventato impossibile, i ragazzi hanno ancora la possibilità di rifarsi nella partita di ritorno a Messina.

Con altro spirito raccontiamo la partita di Under 16 Elite Nazionale.
Ai ragazzi ed in particolare agli ospiti provenienti da Roma che hanno gradito tutto quanto, dall’ospitalità spettacolare (gastronomica e, ancor più, umana) fino al calore mediterraneo è dedicato il titolo del nostro articolo.
Come all’andata, in quel di Roma, i ragazzi del Ragusa Rugby hanno vinto: ma stavolta il risultato non dà adito a recriminazioni, la differenza tecnica fra le due compagini è apparsa rilevante.

E soltanto una insperata meta in chiusura di gara ha consentito ai capitolini di ridurre il punteggio a sfavore. 41-21 per i nostri ragazzi, nonostante la loro prestazione sia stata a tratti svagata e ondivaga.
Resta comunque l’idea di gruppo saldo, le assenze servono unicamente a dare più spazio ad altri, ugualmente validi.
I coach Maurizio Fumarola e Massimo Lucenti hanno fatto esordire due dei ragazzi che, per costanza e dedizione, meritavano di calcare il campo di gioco: Simone Li Favi e Alessandro Liardo, subentrati nella ripresa a dar man forte ai compagni.

Questa la cronaca della partita Under 16 Ragusa Rugby vs Primavera Roma.

Pochi secondi e Ragusa va in meta con Alberto Nicita: ma l’arbitro giustamente ravvisa una irregolarità, ed annulla. Allora prova a mettere la testa fuori la Primavera Roma: caparbiamente catturano l’ovale e vanno in meta giusto tra i pali. Trasformazione facile e 0-7. Sono trascorsi a malapena 5 minuti. A questo punto, i ragazzi ragusani reagiscono con veemenza, prova e riprova, finché Gabriel Dinatale trova lo spunto tra le linee avversarie e vola tra i pali, trasformando per il pareggio: 7-7, e siamo ancora a poco più di 10 minuti dall’inizio. Si profila una partita spettacolare, e così è: Ragusa preme ancora, il gioco non fluisce come dovuto se non a vampate improvvise: una nuova accelerazione porta Pierpaolo Pignattelli a mettere giù l’ovale dopo una caparbia azione personale. Stavolta il calcio di Gabriel Dinatale viene spostato dal vento e colpisce il palo: 12-7. Si sonnecchia e si vivacchia, la squadra romana pare aver preso le misure, ma no, basta una nuova vampata, Stefano Lucenti va dentro come una freccia dopo una strepitosa azione corale, e sbatte giù tra i pali. Gabriel stavolta trasforma, 19-7. Il tempo di un salvataggio difensivo in extremis, e tutti a riposo. Il secondo tempo si riapre come si era aperto il primo: Claudio Sgarzi innesta il turbo insieme a Davide Cascone, l’azione si fa convulsa e sarebbe meta, che però l’arbitro non convalida per una nuova irregolarità, fischiata in anticipo.
Poi, i gialloblu romani si catapultano in avanti, e la loro insistenza viene infine premiata: il pilone riesce a tuffarsi tra i pali, dopo una serie di tentativi di difesa ragusana apparsa non proprio ineccepibile nell’occasione. La trasformazione porta la Primavera di nuovo sotto (19-14), e tocca ai coach farsi sentire, eccome! E allora: la reazione che inizia a prepararsi, senza incorrere nei soliti errori, ossia farsi irretire dal non-gioco avversario; i nostri ragazzi che iniziano a variare il loro gioco, da destra a sinistra e viceversa, con buona regolarità, Flavio Antoci e Stefano Lucenti che si incuneano in sequenza tra le linee avverse, finché quest’ultimo mette giù. Meta e bonus. 24-14. Non è ancora finita. I romani sono alle corde e i nostri finalmente si sono sprigionati, e adesso vanno a velocità doppia: Claudio Sgarzi anche tripla, visto che apre le turbine e deposita in meta due volte, prima da posizione abbastanza defilata (29-14), poi riuscendo invece ad accentrarsi, con Gabriel Dinatale che trova i pali per il 36-14. Le azioni si susseguono ancora, anche al piede, così, a seguito di un calcio sulla destra, è un affollarsi, spingere, premere, ma il più opportunista è ancora Stefano Lucenti che, in un nugolo concitato, allunga le braccia per mettere l’ovale oltre la linea, in posizione troppo defilata (con Gabriel Dinatale che decide di riprendere il palo). 41-14. Il sole primaverile comincia a calare, e già si pensa al terzo tempo. E però gli ospiti hanno un sussulto, un ultimo empito rabbioso, spingono verso la linea di meta iblea, il gioco si mescola a qualche scorrettezza, i nostri si scompongono, e l’ovale viene sospinto in meta dalla ruck capitolina. La trasformazione, vicina e centralissima, manda tutti negli spogliatoi. 41-21. I commenti finali risultano superflui, trattandosi di una vittoria.
Quello che – tra queste linee mi piace rimarcare – è la continua enorme crescita tecnica e fisica dei ragazzi ragusani, capaci di dare accelerazioni irresistibili per chiunque; ma che, caratterialmente, accusano sempre (‘colpa’ anche dell’età, oltre che dell’inesperienza a livelli come questi) un qualche inesplicabile passaggio a vuoto.

Ma oggi si festeggia, e va bene così.

Ufficio stampa Ragusa Rugby