Di Barbara Giangravè

Un gentiluomo d’altri tempi si è preoccupato che, lasciato il campo del Malvagno, dove la squadra dell’Iron Team di rugby – che milita nel campionato di serie C – non tornassi da sola, di sera, lungo la strada che costeggia la Palazzina Cinese di Palermo.
Ha quindi chiesto a un altro gentiluomo, uno dei giocatori, di scortarmi fin lì. Io li ho lasciati fare, pensando – divertita – a quello che Henry Blaha, giocatore e giornalista americano diceva di loro (anche se molti credono che sia stato Oscar Wilde a pronunciare queste parole): “Il rugby è un gioco bestiale giocato da gentiluomini, il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie, il football (americano) è uno sport bestiale giocato da bestie”.

Che sia vero, oppure no, ieri sera, durante l’allenamento della squadra sono stata molto cordialmente ricevuta da Stefano Massari, presidente della società e allenatore; Roberto Pecoraro, giocatore e dirigente della società e – last but not least – Giuseppe Tedesco (da tutti conosciuto come Peppino), storico guardiano del campo del Malvagno.
Dopo la quarta giornata di campionato, l’Iron Team è quinto in classifica e si mantiene stabile rispetto all’andamento della scorsa stagione. La differenza, però, sta nel fatto che, nel corso della stagione 2010/2011, questi uomini facevano parte della squadra di serie C del Palermo Rugby. Da quest’anno, invece, sono i fondatori di una nuova società di rugby palermitana che, esattamente come quella del Palermo Rugby (che gioca la sua terza stagione in serie B e aspira alla promozione in serie A), ha le stesse ambizioni di crescita…sebbene sui polverosi campi in terra battuta del loro campionato.

“Ci siamo separati dal Palermo Rugby perchè, da quest’anno, la serie cadetta non rientrava più tra le cose che voleva – dice Stefano Massari, ex giocatore di Segni, in provincia di Roma, e nell’ambiente del rugby palermitano dalla stagione ’88/’89 quando, per motivi di lavoro, si è trasferito nel capoluogo siciliano – Rocco Ranieri, presidente dell’Iron Team (società che comprende il nuoto, il nuoto sincronizzato, la pallanuoto e il triathlon tra i suoi sport, n.d.r.), ha creduto nel nostro progetto e ha deciso di aprirsi anche al rugby”.
“Abbiamo tre sponsor privati, tutti visibili sulle nostre maglie e a loro dobbiamo molto – aggiunge Roberto Pecoraro – ma la nostra politica è e resta quella di chiedere comunque un contributo economico a ognuno dei nostri 55 tesserati. Non si tratta solo di un modo per autosostenerci, ma è anche una forma d’impegno che i giocatori si assumono nei confronti della società. Anche in Spagna funziona così”.

Niente conferenza stampa in grande stampa in grande stile come quella dei loro “fratelli maggiori”, ma – come già detto – degli obiettivi ambiziosi di crescita della società e della prima squadra.
“Vogliamo creare il nostro settore giovanile e, per farlo, Roberto sta lavorando molto sul passaparola, sfruttando soprattutto le potenzialità dei social network – spiega Massari – Personalmente, pur ritenendo che i miei ragazzi debbano giocare prima di tutto per divertirsi, credo che abbiano anche tutte le carte in regola per arrivare primi alla fine di questo campionato”.

“Io ci andrei più con i piedi di piombo – precisa Pecoraro – ma non nego che il lavoro di reclutamento dei componenti del futuro settore giovanile che stiamo facendo (sabato scorso l’Iron Team era presente nella centrale via Magliocco con un banchetto informativo, n.d.r.) va proprio in questa direzione. La rosa dei nostri giocatori è composta, per più di metà, da veterani che fanno un po’ da tutor ai più giovani. In questo modo vogliamo porre le basi per la nascita e la crescita di una nuova realtà che possa essere competitiva tanto quanto quella del Palermo Rugby”.
Sul campo Conan – “nome d’arte” del loro preparatore atletico – lavora proprio con i più giovani, mentre Stefano e Roberto mi affidano i loro messaggi proprio per il Palermo Rugby.

“Vorrei che proseguissero nel loro lavoro avendo solo un occhio di riguardo in più nei confronti dei giocatori siciliani: ci sono tante giovani promesse da fare crescere in questo vivaio, prima ancora di acquistare giocatori professionisti che provengono da altre realtà, italiane e non” termina Massari.
“Io, invece, gli faccio un grosso in bocca al lupo e mi auguro di potere assistere al derby tra la Palermo Rugby e l’Amatori Catania (che milita nel campionato di serie A, n.d.r.) durante la prossima stagione” conclude Pecoraro. (siciliaonline)