A Frascati, si sa, il rugby è da sempre questione molto seria. Tradizione e fango, sudore e campi di gioco. Società e società: campioni e ancora fango. Una prima squadra che da anni, dopo aver pericolosamente a lungo ballato un tango argentino alla fine indigesto, cerca il ritorno nel rugby che conta (la serie A) e tanto, tantissimo a contorno. Un settore giovanile foltissimo (oltre 400 iscritti) ed una tradizione che – nel suo piccolo – fa di Frascati un riferimento assoluto nell’oceano della palla ovale mondiale.

Questa mattina si affacciano due importanti novità su una scena in questi ultimi mesi avvelenata dallo scontro tra Comune di Frascati e Corsari Rugby sulla gestione dell’impianto di Spinoretico, concessa dopo regolare assegnazione ma presto revocata per supposti vizi nella documentazione di gara: l’annuncio di una conferenza nella quale, presumibilmente, verrà presentato un corposo progetto di riqualificazione/rilancio/valorizzazione dello stadio del rugby di Cocciano (inaugurato in pompa magna nel 2001 ma che già cade a pezzi) e l’accoglimento da parte del Consiglio di Stato del ricorso presentato proprio dalla Corsari che sospenderebbe l’atto col quale il Tar del Lazio (a dicembre) non aveva accolto il ricorso della stessa società contro la revoca della concessione di gestione dell’impianto di Spinoretico. Nessuno dei due organi di giustizia amministrativa è entrato ancora nel merito della questione: il primo a farlo sarà il Tar, ma per il momento l’esito del parere col quale il Consiglio di Stato ha ritenuto ammissibile il ricorso della Corsari (il CdS, si legge “accoglie l’istanza cautelare in primo grado ai soli fini della rapida fissazione dell’udienza di merito”) dovrebbe congelare la revoca della concessione e quindi ripermettere alla società di tornare nell’impianto. Rimettendo in discussione quindi la successiva assegnazione dello stesso impianto di Spinoretico alla Old Rugby Frascati, cui il Comune ha consegnato le chiavi dopo aver provveduto allo sgombero dei Corsari? Restiamo a vedere.

PROGETTI – Martedì pomeriggio alle 18 presso le Scuderie Aldobrandini ci sarà verosimilmente mezza città e mezzo mondo rugbystico nazionale. La presentazione appare di quelle importanti e prevede la realizzazione di una struttura che “possa essere di riferimento in ambito nazionale”.

Questa la lettera di presentazione dell’iniziativa, a firma dell’Asd Minirugby Frascati 2001, diretta discendente nonché ex sorella del Frascati Rugby, uscito dalla scena nei mesi scorsi.

“Vogliamo raccontare come il rugby sta cambiando anche il nostro modo di stare insieme, la nostra comunità, ci permette di essere attenti anche a chi ha più problemi, permette ai nostri ragazzi di formarsi su un modello sportivo in cui vincono la lealtà e il rispetto per l’avversario, la disciplina e il sostegno gli uni verso gli altri. Per questo vogliamo offrire loro uno spazio adeguato, una struttura modello. Ai ragazzi, alla popolazione di Frascati e a tutta la Regione. Oggi a Frascati abbiamo un impianto non all’altezza della nostra attività quotidiana, delle attività sportive praticate dai nostri ragazzi. Ma abbiamo deciso di non accettare le cose così come sono. Abbiamo idee, abbiamo progetti, abbiamo persone che vogliono fare insieme a noi un percorso di valorizzazione del territorio. Di offerta di opportunità ai ragazzi e alla città.

Esiste il progetto di una struttura che ha in sé potenzialità straordinarie per il rugby, il territorio, le persone e molto altro. Una struttura che per il Comune non si tradurrà in un costo ma in un’opportunità. È evidente che in un’epoca difficile come questa, anche da un punto di vista economico, per le Amministrazioni Comunali e le entità pubbliche, la sinergia con i privati è l’unica strada per progettare iniziative e studiare percorsi utili alla collettività.

Vogliamo darci obiettivi comuni e trovare le strade per realizzare progetti, a dispetto della crisi. Il rilancio dello spazio sportivo, del nostro stadio, non risponde solo alla volontà di migliorare una struttura locale: si potrebbe trattare di un modello per quello che potrebbe accadere sul territorio italiano. A Frascati vogliamo creare le condizioni per costruire una struttura che diventi riferimento per il rugby nel Lazio (la regione che ormai ha il più alto numero di rugbisti in Italia). Ci aspetta una stagione straordinaria. Il nostro obiettivo è la costruzione di un’opportunità concreta. Per tutti”.

Obiettivi dunque di altissimo profilo per rilanciare l’attività in città e non solo. Di altissimo profilo sarà la platea: alla presentazione (martedì 17 gennaio, Scuderie Aldobrandini, ore 18) prenderanno parte il presidente della Federazione italiana Rugby, Giancarlo Dondi, il segretario generale del Coni, il frascatanissimo Raffaele Pagnozzi, il sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso, il presidente del Minirugby Frascati 2001, Emanuela Musetti e Antonio Colleluori, della Colleluori&Partners, vale a dire – presumibilmente – il privato che si incaricherà di progettare e realizzare il nuovo stadio del rugby di Cocciano. D’eccezione anche la moderazione della presentazione, curata dal giornalista Rai Paolo Zefferi. Grande l’attesa, grandi le aspettative, grandi le ambizioni.

Dire che, per un verso o per l’altro, il rugby sul territorio tuscolano si trovi ad un bivio è forse dir poco. La carne al fuoco è davvero tantissima. (ilmamilio)