Proseguono gli allenamenti delle Zebre Parma. A tre settimane dalla prima delle due sfide amichevoli, il test match di sabato 3 settembre in casa degli Ealing Trailfinders vincitori della Championship inglese, la giovane ala Simone Gesi è intervenuta ai microfoni del nuovo sito web club in occasione della sua prima video-intervista ufficiale con la franchigia federale.

Il n° 11 livornese, entrato in rosa quest’anno dopo aver disputato sette gare ufficiali con le Zebre nella passata stagione condite di due mete contro Edimburgo e Dragons, è uno dei tanti nuovi volti della recente campagna di rafforzamento estiva. Dopo aver percorso tutta la trafila delle nazionali giovanili ed aver debuttato anche con l’Italia U20, il 21enne ha saputo ritagliarsi ampio minutaggio anche con l’Italia Emergenti, guadagnandosi persino diverse convocazioni ai raduni della Nazionale maggiore.

Gesi, che nella passata stagione è stato insignito del titolo di “Miglior giocatore del Peroni TOP10”, è dunque a caccia dell’esordio in Azzurro: un traguardo importante per Simone che è indubbiamente uno dei protagonisti del progetto di rinnovamento tecnico intrapreso dal club.

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Come stai fisicamente e come stanno procedendo i lavori in questa pre-season? “Stanno andando abbastanza bene, stiamo lavorando duro per riuscire ad apprendere e mettere in pratica lo stile di gioco che gli allenatori e i tecnici vogliono farci sviluppare nelle partite”.

Su quali aspetti del gioco vi state concentrando maggiormente in vista delle due sfide amichevoli di inizio settembre contro Ealing e Cardiff? “Ci stiamo concentrando soprattutto sulle fasi non statiche, cercando di sviluppare un gioco aperto, veloce e improntato molto sulla transizione”.

Sei entrato in squadra quest’anno ma hai già esordito con le Zebre nella passata stagione, scendendo in campo per la prima volta a Durban contro gli Sharks. Che ricordi hai di quella trasferta in Sudafrica così prestigiosa e così speciale? “Ricordo che a Durban ero abbastanza emozionato e teso però ero anche molto concentrato su quello che dovevo fare in campo. Non sono stato molto coinvolto nel gioco ma sono rimasto sempre concentrato. È stato molto bello ed emozionante giocare in uno stadio così importante contro giocatori che hanno vinto il Mondiale nel 2019”.

Hai raccolto sette presenze sul finire della passata stagione, segnando ben due mete. Com’è stata l’accoglienza in squadra da parte di giocatori, dirigenti e tecnici? “L’accoglienza è stata molto positiva, soprattutto da parte dei giocatori più anziani che fin da subito hanno cercato di farmi sentire parte della squadra, come se fossi da sempre con loro. Anche i tecnici hanno cercato di non farmi pesare troppo la pressione e di dirigermi verso il mio rugby, con le giuste direttive”.

Nello stesso periodo hai ricevuto il premio di ‘’Mvp del Peroni TOP10’’. Che soddisfazione è stata a livello personale e cosa significa questo importante riconoscimento per te? “Ricevere questo premio è stato molto bello e inaspettato, soprattutto perché nel TOP10 militano tanti giocatori di ottimo livello. Non me lo aspettavo, è stato emozionante e ne sono stato grato”.

Hai già partecipato ad alcuni raduni della Nazionale maggiore e sei sceso in campo a più riprese con l’Italia Emergenti dopo il positivo debutto con l’Italia U20. Come vivi questo bel momento di forma e di crescita? “Lo vivo molto bene, sono consapevole di star lavorando nella giusta direzione e nel modo giusto. Adesso devo continuare a migliorare quei piccoli aspetti in cui sono po’ più carente”.

Ad esempio? “A parer mio, ma anche degli allenatori, la comunicazione in campo, il gioco aereo sulle palle alte e anche un po’ in difesa”.

Che obiettivi ti poni per quest’anno? “Di migliorare questi aspetti del gioco e di riuscire a raggiungere insieme alla squadra risultati migliori delle scorse stagioni”.

Tuo nonno Silvano è stato una colonna del rugby toscano, tuo papà Stefano e tuo zio Andrea sono stati a lungo giocatori del Rugby Livorno, club dove milita tuo fratello minore Alessandro. Cosa rappresenta il rugby per la famiglia Gesi? “Rappresenta uno stile di vita. Il rugby in famiglia è sempre stato presente e penso lo rimarrà anche in futuro. Sono molto orgoglioso di continuare la tradizione, di giocare a rugby e di rappresentare il club dove sono cresciuto, il Rugby Livorno, nell’alto livello italiano”.

Quanto è importante il sostegno della famiglia quando si intraprende un’esperienza di alto livello come la tua? “Molto. Soprattutto nell’aiutarti a staccare dalle pressioni e dallo stress che si hanno quando si gioca nell’alto livello. La vicinanza della famiglia ti aiuta a rilassarti e a goderti la vita oltre che il rugby”.

Che consiglio ti sentiresti di offrire a tuo fratello minore Alessandro? “Gli consiglierei di apprendere il più possibile dalle nuove esperienze che farà, anche nell’ alto livello, ma soprattutto di divertirsi e di stare rilassato, senza farsi prendere troppo dallo stress e dall’ansia. Insomma, di giocare come piace a lui”.