Due finali, due partite al cardiopalma. Termina così la sesta edizione dello Snow Rugby di Tarvisio, con due partite spettacolari e incerte fino all’ultimo a coronare due giornate di rugby, neve e divertimento. A spuntarla sono i ragazzi di Trento e le ragazze del Munich, ma solamente dopo i tempi supplementari e dopo due tornei che hanno sorprese, colpi di scena e brividi non solo dovuti alle basse temperature. Due tornei sviluppatisi diversamente, con quello femminile che aveva già promesso sin dalle prime battute una finale tutta tedesca. A spuntarla sono le campionesse in carica del Munich grazie a una meta nei tempi supplementari di quella che poi sarà eletta la miglior giocatrice del torneo. Sul terzo gradino del podio salgono le croate del Mladost, brave a sconfiggere nella finalina la selezione austriaca.

Molto meno scontato il torneo maschile. L’Olimpija, la squadra che aveva incantato di più nella prima giornata di gare, si vede costretta alla resa in semifinale contro coloro che poi si laureeranno campioni. Il match è bellissimo, intenso, ma alla fine la spuntano di misura i gialloblu tridentini. La finale tra quest’ultimi e il Frozen League, squadra imbattuta nei gironi, è un altro match dall’esito imprevedibile, deciso solamente ai tempi supplementari da una meta in bandierina. La consolazione per i secondi classificati arriva dal trofeo per il miglior giocatore del torneo consegnato a Matt Sands. Terzi arrivano gli sloveni campioni in carica dopo aver seppellito di mete gli Snow Ducks di Gemona, ripescati all’ultimo al posto de La Compagnia del Bogon, già qualificata per la semifinale. La squadra ha deciso di ritirarsi in seguito al grave infortunio alla caviglia occorso a Fausto, uno dei componenti della squadra. La manifestazione si è fermata per qualche minuto per poter permettere l’arrivo dei soccorsi, poi la squadra ha deciso di seguire il malcapitato all’ospedale. Da parte nostra il più grosso in bocca al lupo al ragazzo e il più veloce dei ritorni al rugby giocato.

Con la premiazione delle squadre e dello staff si conclude un torneo ricco di emozioni, ricco di momenti forti e divertenti, un torneo in cui il rugby si presenta in una veste insolita ad altre latitudini e ad altre temperature, ma che sa ancora una volta risplendere di luce propria anche all’ombra di una pista storica come la Di Prampero. Notevoli le divise di alcune squadre, ispirate a supereroi indiscutibili quali Duffman, Super Mario Bros e Homer Simpson. E degna di nota pure la festa organizzata il sabato sera ai piedi della pista, sempre a tema supereroi. Mio personale vincitore il ragazzo con la maglia da gioco numero 3, perché sappiamo tutti che la salvezza dell’umanità passa per le mani callose e per la schiena monumentale di un pilone. E passa per il rugby, che a Tarvisio tornerà a salvare il mondo fra 52 settimane.

Noi, almeno, ci speriamo. E tanto.

Perché abbiamo tutti bisogno del placcaggio decisivo, del placcaggio che ci salverà dal grigiore quotidiano, almeno per qualche ora. Di due finali combattute, di due mete decisive. Di un nordirlandese che con due parole in italiano sa farsi perdonare dalle receptionist. Di qualche birra. Di tante pacche sulle spalle.

Sì, a Tarvisio si è capito che il rugby, pure quello in bianco, un giorno ci salverà.