“Questo non è calcio!” E per fortuna aggiungerei! Un’affermazione che in poche ore ha fatto il giro del mondo sul web, trovando poi lo stesso spazio sulla carta stampata: siamo al bellissimo Thomond Park in Cratloe Road a Limerick nel sud-ovest irlandese, lo stadio dei super campioni del Munster, vincitori del Pro12 dello scorso anno. Siamo in quell’istante in cui, per l’ennesima volta, il rugby si distingue da ogni altro sport, in quell’attimo in cui un giocatore di rugby mette da parte la “furia” agonistica e  rispetta l’uomo che, facendo il suo lavoro, dirige l’incontro, l’arbitro. Nigle Owens, è un “fischietto” gallese professionista oramai da 10 anni, richiama per l’ennesima volta il mediano sudafricano della Benetton Treviso Tobias Botes che gli si avvicina, accompagnato da Capitan Pavanello, in atteggiamento costernato, consapevole di aver esagerato. Davanti alla tranquillità del giocatore l’arbitro esprime il suo punto di vista, gli consiglia di pensare a giocare che a dirigere l’incontro ci pensa lui e conclude sottolineando come “this is not soccer”. Una cruda verità e una grande fortuna per il mondo dello sport in generale.