Di Lorenzo Cirri

Giorni strani questi, belli in un certo senso, con un’Italia che si scopre ovale di colpo. Già noi italiani siamo fatti così, gente semplice (forse troppo) e di facile entusiasmo.
Da quel fischio finale di sabato a Rovato, un’emozione bellissima, ho sentito spesso citare la parola storia. Le nostre ragazze sono entrate nella storia.
Sorrido un po’, è il mio campo la storia. Un po’ noiosa a volte, molte altre affascinante, quasi sempre emozionante. Ogni data, fotografia, scritto è uno scrigno di emozioni. Io sono fortunato. Sono uno di quelli che cerca le chiavi per aprire questi scrigni.
Nei miei scritti precedenti mi sono divertito a portarvi in Irlanda, Scozia ed Inghilterra, sulle tracce di donne coraggiose, le prime che scelsero l’ovale.
Oggi vi porto dentro un archivio, già, lo storico non è sempre quel che si dice un Indiana Jones. Spesso, anzi la maggior parte delle volte è uno che scartabella a destra e a manca tra pagine polverose. Noioso? A volte, ma quando si apre una porta sul passato non si sa che cosa si può incontrare. Oggi torniamo a girellare tra le strade d’Albione e ce ne andiamo precisamente in giro per l’Inghilterra ed il Galles… Ci mancava, no?
Scartabellando gli archivi del Daily Mail, alla ricerca di materiale per un mio libro mi sono imbattuto in una bellissima collezione di fotografie. Ce ne sono migliaia in quell’archivio, ma io casualmente ne ho trovate alcune con una dicitura che non poteva non attirare la mia attenzione:
“Women’s club and international rugby in England and Wales from the mid-1980s”
Si parla di appena 30 anni fa mi direte voi, non è poi così lontano nel tempo. Ecco adesso soffermatevi su quanto avete appena detto e riflettete. Già, il rugby femminile 30 anni fa non era nemmeno riconosciuto dalle federazioni (Italia compresa). Non è storia, è preistoria.
Ci sono foto (come quella che vedete) che mostrano momenti di una partita che davvero ha fatto storia, quella delle Wiverns nel 1985, la prima squadra americana a venire in tour in Europa. In realtà quella fu una vera e propria nazionale americana, ma la partita non venne considerata una partita internazionale, visto che come i ben informati sanno, l’Inghilterra (come nazionale) di fatto non esisteva nel 1985. Le Wiverns viaggiarono per oltre un mese tra Francia ed Inghilterra vincendo tutte le loro partite.
Sei anni dopo molte di quelle giocatrici si sarebbero ritrovate nella prima Coppa Del Mondo della storia del rugby femminile. Un evento epico.
Ci sono anche foto della prima partita della nazionale francese (anche questa non riconosciuta) giocata contro una selezione della Gran Bretagna giocata a Richmond il 19 Aprile del 1986. Vittoria francese per 14 – 8.
La didascalia di queste foto riporta un fatto curioso: tutte le maglie delle giocatrici inglesi sono fasciate con del nastro isolante in vita e sulle maniche, questo perchè nessuno aveva voluto provvedere alle maglie per le ragazze, che si autofinanziarono e furono costrette a comprarle il giorno stesso della partita in un negozio sportivo nelle vicinanze. Naturalmente le taglie erano maschili e quindi tutte molto grandi. Così per poterle indossare e giocare le ragazze le fasciarono con lo scotch. Le maglie arrivarono al campo giusto 10 minuti prima dell’inizio della partita. Sorrido pensando a tutte le ragazze che in questi anni si sono lamentate della taglia della maglia che indossavano.
Vari incontri universitari e di club di Londra e dintorni sono presenti (con alcune squadre che indossano maglie abbastanza particolari) ed addirittura due immagini della Nuova Zelanda nel primo Campionato del Mondo del 1991: una bellissima haka nel mezzo di un enorme campo aperto.
Qui potete trovare l’archivio completo:

http://mailpictures.newsprints.co.uk/slideshow/bykw/p/u/0/1/women%27s%20rugby

Un affascinante pezzo di storia del rugby femminile.

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