Di Andrea Pelliccia

La partita a Twickenham contro le London Counties nell’aprile del 1955 non rimase, per fortuna, un episodio isolato per il rugby italiano.

Un anno e mezzo dopo, gli Azzurri tornarono di nuovo oltremanica, stavolta addirittura per una mini-tournée.

A favorire l’evento sostanzialmente due fattori. L’impegno della F.I.R. (guidata all’epoca da Mauro Lais), alla ricerca di nuovi sbocchi per il rugby nostrano, e la volontà da parte dell’International Rugby Board di coinvolgere e sostenere le nazioni emergenti, soprattutto per contrastare l’avanzata del professionismo del rugby a tredici. In quegli anni, infatti, Germania e Romania furono impegnate in analoghe tournée nei paesi anglosassoni.

Il tour dell’Italia si svolse nell’autunno del 1956, avversari club blasonati. Furono disputati tre incontri: due in Galles (contro Swansea e Cardiff), uno a Londra (contro gli Harlequins).

L’esito fu di tre sconfitte che, col senno del rugby italiano odierno, definiremmo “onorevoli”.

La prima il 29 settembre al St. Helen’s di Swansea contro la rappresentativa locale. Risultato finale: 15-4 per lo Swansea.

Il secondo incontro quattro giorni dopo nel prestigioso scenario dell’Arms Park di Cardiff, lo stadio nel quale giocava anche la Nazionale Gallese prima della costruzione del Millennium Stadium. Il Cardiff aveva battuto pochi giorni prima la Germania per 25-0. La partita contro l’Italia finì 8-3. Le cronache (gallesi) dell’epoca raccontano di una squadra italiana con maggiore esperienza rispetto a quella tedesca e di una gara molto combattuta, caratterizzata, da parte degli italiani, da placcaggi irregolari e da un’errata interpretazione delle regole (sic!).

Ultima partita a Londra, il 6 ottobre. Avversari di turno gli Harlequins che, al termine di un bell’incontro, dall’esito incerto fino all’ultimo, vinsero 15-14.

 

Nelle immagini che seguono la formazione dell’Italia che affrontò lo Swansea e le copertine dei programmi ufficiali delle partite contro Cardiff e Harlequins.