Nelle ultime due settimane i riflettori del rugby europeo sono stati puntati su Champions e Challenge Cup, che hanno visto tutte le squadre scendere in campo per il quarto round della fase a gironi. In tema di competizioni europee per club, però, abbiamo scovato grazie a rugby.it anche un’altra interessante notizia: la nascita della Continental Club Rugby League.

La notizia è apparsa lo scorso 12 dicembre sul sito della Federazione Russa ed è stata poi ripresa da alcune interviste pubblicate sul blog, anch’esso russo, rugger.info. Secondo quanto riportato, la Continental Club Rugby League (da intendere come “Lega”, quindi nulla a che vedere con il Rugby a 13) debutterà nell’aprile 2020 e vedrà in campo nella sua prima edizione otto squadre: quattro russe (Yenisei-STM, Krasny Yar, Slava e VVA-Moscow), due rumene (Baia Mare e Steaua), una tedesca e una belga.

Le intenzioni degli organizzatori, come dichiarato dal vice presidente della Federazione Russa Kirill Yashenkov, eletto presidente del board che gestirà il torneo, sono di estendere la competizione prima possibile anche ad altri club delle nazioni europee di seconda fascia (le cosiddette Tier 2): sia di paesi già coinvolti (ad esempio i rumeni del Timisoara), sia di altri stati come la Georgia, la Spagna e il Portogallo.

La scopo dichiarato di questa manifestazione è quello di supportare lo sviluppo del rugby nelle nazioni Tier 2, perché “è meglio avere più confronti equilibrati piuttosto che partite in cui il risultato è chiaro ancora prima di iniziare a giocare”, ha dichiarato Yashenkov riferendosi sia al campionato domestico russo (che dal 1992 ad oggi è stato vinto solo da tre squadre), sia alle competizioni europee a cui hanno partecipato negli ultimi anni squadre russe e rumene, ma con risultati decisamente deludenti.

A questo proposito Yashenkov ha citato anche il Calvisano – ultimo a zero punti nel suo girone dopo tre turni di Challenge Cup – in rappresentanza delle squadre italiane e rivolgendo direttamente ai dirigenti di casa nostra una domanda: “Vorrei chiedere ai colleghi italiani: siete interessati a giocare in un torneo del genere? Oppure è meglio incontrare squadre di pari livello, davanti a spalti pieni?”

E’ vero che in questo preciso momento [domenica 15 dicembre, nda] abbiamo tutti in mente l’ottima prestazione del Calvisano di ieri, che ha strappato un punto di bonus ai pluricampioni inglesi dei Leicester Tigers, o l’emozionante vittoria casalinga della Benetton Treviso in Champions Cup (sempre ieri, 25 a 22 con il Lione capolista nel Pro14 francese), ma bisogna ammettere che spesso le nostre formazioni nelle coppe europee vanno incontro a confronti impari, soprattutto quando si trovano davanti le corazzate inglesi o francesi.

La Continental Club Rugby League potrebbe quindi rappresentare un’opportunità di crescita e di confronto più equilibrato, in particolare per i semi-professionisti del Top 12 italiano, oppure sarebbe un passo indietro ed è meglio continuare a confrontarsi con formazioni di livello nettamente superiore?

La risposta, secondo noi, non è così scontata. Per il momento però sappiamo che rappresentanti della Federazione Italiana Rugby hanno partecipato all’ultimo incontro del board, che si è svolto lo scorso 30 novembre, quindi la partecipazione a questa manifestazione sembrerebbe non essere stata esclusa a priori.

In gennaio il board si incontrerà nuovamente per stabilire il regolamento del torneo e sorteggiare gli abbinamenti per il primo turno della prima edizione; nel frattempo attendiamo dichiarazioni da qualche altra federazione (a parte quella russa) per capirne qualcosa in più.