Ci sono partite capaci di rinsaldare un collettivo e trasmettere quella concentrazione che il campo trasformerà in agonismo, qualunque sia l’eventuale posta in gioco; così è stato anche domenica scorsa per l’Under 18 del Pesaro Rugby impegnata in casa contro la formazione del Rugby Jesi 1970.
Più che incontro di cartello una “disfida storica” che da sempre regala emozioni e forti argomenti di discussione, ma che in questa occasione i pesaresi hanno archiviato a loro favore per 34 a 8, nonostante diverse sbavature comportamentali nelle quali sono caduti sia atleti che spettatori.
Rivalità e tensioni non sono state affrontate dai giallorossi con il massimo della lucidità, tanto che nella prima frazione di gioco, la finalizzazione è stata ben poca cosa; diversa la ripresa, dove Pesaro è riuscita a marcare per ben quattro volte, forte anche di una superiorità numerica sulla linea trequarti, derivata dalle tre espulsioni toccate agli ospiti, delle quali una definitiva.
Il buon gioco si è visto quando concentrazione, continuità e diligenza hanno ispirato le scelte di tutto il collettivo pesarese, rimasto a lungo sofferente sui punti d’incontro e nelle mischie ordinate; la squadra di Antinori e Boccarossa, trascinata dai più anziani e migliorata nella salita difensiva, ha potuto così finalmente mostrare agli jesini le sue qualità.

A calcare il “Toti Patrignani” anche l’Under 14 impegnata in amichevole contro i “granchi” di Falconara; entrambe le squadre erano composte prevalentemente da giocatori classe 2002, esordienti quindi nella categoria, per il contemporaneo “Festival Marche” che impegnava i più “maturi” del 2001.
Partita molto combattuta e piacevole, grazie anche al contributo dato dagli atleti dell’Asd Falchi Rugby di mister Ivan Federici, schierati con le maglie giallorosse delle Formiche pesaresi; poco conta la sconfitta subita per 5 mete a 3, quando si mettono in campo comunque buon gioco e personalità.
Mai tranquillo a bordo campo, mister De Angelis non ha lesinato indicazioni che generassero un maggior sostegno ai portatori di palla e determinazione sui punti d’incontro; rientro negli spogliatoi con soddisfazione di tutti, ma soprattutto dei molti genitori presenti, ognuno dei quali a festeggiare il proprio “piccolo eroe” qualunque ne fosse la maglia. Campioni si, ma di normalità

Prova opaca invece per gli Under 16, che hanno dovuto soffrire non poco in trasferta, per aver la meglio sui coetanei ascolani; con un campo reso pesante dalla pioggia incessante per tutta la partita, i giovani kiwi di mister Subissati hanno peccato soprattutto nel possesso del pallone, pigri nella conquista e poco determinati nell’avanzamento.
Cosa che invece gestivano al meglio gli avversari, creando molte difficoltà al reparto difensivo e archiviando il primo tempo con un vantaggio di 6 a 5; con la ripresa i pesaresi hanno iniziato a interpretare meglio le situazioni di gioco, gestendo oculatamente possesso di palla e salita difensiva.
Da azioni di gioco rotto è scaturita una serie di cinque mete con tre trasformazioni che hanno demotivato gli ascolani, lasciandoli fermi ai sei punti realizzati nella prima frazione di gioco; in evidenza comunque il reparto trequarti, trascinato anche dall’entusiasmo e dalla preparazione di Emanuele Masi, “man of the match” ancora una volta.

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