Il nuovo anno non poteva inaugurarsi in maniera migliore per il rugby giovanile marchigiano; nell’incontro di domenica scorsa che la opponeva ai coetanei umbri, la rappresentativa U16 del Centro Federale jesino ha incamerato il risultato positivo di 29 a 15.
Anche in questa occasione e come piacevole conferma, lo staff tecnico federale aveva convocato Belfiore, Ceccolini, Gnaldi, Jelic, Quieti, Sgorbini e Venturini tutti provenienti dalla formazione pesarese allenata dai mister Federici e Subissati.
Nonostante il grigiore della giornata, le ottime condizioni del terreno e la determinazione che i ragazzi avevano dimostrato nelle sessioni di allenamento settimanale, regalano un’avvio di gioco esuberante anche se utilizzato dalle due squadre soprattutto per lo studio reciproco.
Sono però i marchigiani ad andare per primi in vantaggio e a rompere l’arrocco avversario, ben concertato a centro campo: mischia che trascina gli umbri dentro i propri 22 metri e, grazie ad una puntuale gestione del pallone ne consegue la meta realizzata dall’ala chiusa.
Il vantaggio consente una migliore gestione del gioco negli spazi aperti, anche se qualche difficoltà appare nelle contese dai punti d’incontro, dove gli umbri dimostrano superiorità, amplificata da scelte di gioco troppo individuali dei marchigiani e capaci di vanificare diverse opportunità di segnatura.
Marcature che arrivano, ma in maniera pressoché fortuita per entrambi i collettivi; all’intervallo i “canarini” marchigiani arrivano comunque con il vantaggio parziale di due mete a una.
Continuità, intensità, placcaggi e organizzazione richiamate durante la pausa, portano la selezione Marche a sfruttare con intelligenza un capovolgimento di fronte che assicura la terza segnatura, appena ripreso il gioco.
La risposta degli avversari Ë costruita quasi interamente su contatto, gioco chiuso e controllo dei punti d’incontro, atteggiamento che fiacca la difesa di casa e finisce per premiarli con una meta.
Ci pensa però Jelic (nell’immagine) a riordinare il proprio reparto trequarti, culminando in azione personale che lo porterà a sorprendere i difensori perugini, consentendo la seconda meta personale e, per personalità espressa, il titolo di “man of the match”.
Forse convinta di avere chiuso la partita, ma sicuramente distratta, la selezione jesina regala immediatamente agli avversari la palla per una scottante segnatura, risultato di un pasticciato controllo aereo su calcio di ripresa.
Quasi per compensazione, sono gli umbri a mostrare indecisioni e leggerezze che consentiranno poi a Ceccolini, schierato come utility back, di segnare la quinta meta marchigiana dopo un pregevole controllo al piede di un pallone generato da centro campo.
Il tabellone si fissa cosÏ sul finale di 29 a 15 per la squadra marchigiana, che in ragione delle cinque mete e delle due trasformazioni realizzate, mostra agli umbri un collettivo con reali grandi potenzialità.
A condizione che dagli errori s’impari davvero.

Nella foto il giovane Ratko Jelic

Ratko-Jelic-(apertura)