Le Zebre hanno lasciato lunedì l’Italia dirette in Sudafrica dove sabato affronteranno l’unica gara nell’Emisfero Sud della stagione. Al Toyota Stadium di Bloemfontein i bianconeri sfideranno i Cheetahs nel 14° turno del Guinness PRO14, ultimo turno prima della pausa di due weekend per l’inizio del Guinness Sei Nazioni 2019. A presentare la sfida è il tallonatore Luhandre Luus, nato a Città del Capo e in forza alle Zebre a partire dalla stagione scorsa. Il numero 2 ex Accademia Nazionale, Rugby Calvisano e Azzurro Emergenti e Under 20 racconta l’inizio della sua carriera, il modello ovale sudafricano e le sfide che lo hanno portato al massimo livello di rugby professionistico in Europa grazie alla franchigia federale.

Sei nato a Città Del Capo in Sudafrica, terra di grande tradizione ovale. Come ci si avvicina al rugby nel tuo paese d’origine? Ho cominciato a giocare a rugby nella mia scuola, come succede nel nostro modello scolastico. Il Paarl Boys High School alle porte di Città del Capo è una delle migliori scuole di rugby di tutto il Sudafrica.

Conclusi gli studi arriva per te la chiamata degli Sharks, una delle franchigie più importanti che prende parte a Currie Cup e Super Rugby. Com’è stato trasferirsi in un’altra città a soli 18 anni? Per me il trasferimento a Durban è stato difficile ma è stato un anno importante, di grande crescita tecnica. In quel momento giocavo terza linea nell’Accademia dl club nel gruppo tecnico che preparava il campionato nazionale Currie Cup.

Cosa ricordi dell’esperienza nell’accademia degli Squali e con chi hai avuto il piacere di giocare ed allenarti? Tanti buoni giocatori hanno iniziato nell’accademia degli squali come Jean Deysel, Keegan Daniel, Tendai Mtawarira, e tanti altri Springboks.

Grazie alle tue origini italiane sei stato convocato dalla nazionale sperimentale U19 in tour in Sudafrica nel 2014. Da dove vengono i tuoi famigliari? I miei nonni sono nati a Cremona, dove ho avuto il piacere di giocare con la nazionale italiana U20 nell’ultima gara del Mondiale 2015 quando abbiamo superato le Samoa garantendoci la categoria. Una bellissima esperienza, la città mi è piaciuta molto. Cremona è molto vicino a Calvisano dove ho giocato poi per due anni.

Quando ti sei dedicato tecnicamente al ruolo di tallonatore? Ho iniziato con la maglia numero 2 all’Accademia Francescato nel 2015: l’inizio non è stato facile perché non capivo ne parlavo italiano. Poi ho dovuto approfondire nel tanti aspetti tecnici del ruolo. E’ stato difficile ma non tornerei mai indietro in questa scelta.

L’anno dopo arriva la tua prima esperienza di club col Rugby Calvisano: com’è l’inserimento in uno spogliatoio collaudato e chi ti ha supportato per dare il meglio in campo? Arrivato a Calvisano in un paese piccolo rispetto alla metropoli di Città del Capo è stata sicuramente un’esperienza diversa e positiva. Ho trovato tanti ottimi giocatori che mi hanno aiutato ad inserirmi quali Augustin Cavalieri, Salvatore Costanzo e Gabriele Morelli e tanti altri. Due anni bellissimi in un club con tanta storia dove sono stati vinti tanti scudetti.

Dopo lo Scudetto ed il tour con la nazionale nel Sud Pacifico torni a Parma nelle Zebre insieme ad altri giovani compagni ritrovando coach Orlandi e Troncon. Proseguire la carriera insieme a giocatori ed allenatori che già conosci ti ha aiutato? Molto: quando ho iniziato la mia carriera in Italia Troncon ed Orlandi erano i miei allenatori tra Accademia e nazionale Under 20. Con Carlo sono migliorato molto nel mio ruolo, lui ha giocato tante gare con l’Italia da tallonatore. Per me è stato importante condividere con loro questo importante percorso di crescita.

In cosa ti senti migliorato in queste due stagioni in bianconero a fianco di giocatori con tanta esperienza? Devo sempre migliorare: i lanci in touche e la mischia vanno allenati tutti i giorni come fanno i calciatori. Questi sono gli aspetti in cui penso di dover ancora migliorare dato che c’è sempre spazio per crescere tecnicamente.

Sabato a Bloemfontein sfiderai i Cheetahs a tre settimane dalla gara di andata persa nella ripresa a Parma. I 35 gradi del Free State potranno avvantaggiare i sudafricani? Abbiamo perso a Parma nonostante tante opportunità per vincerla: col nostro piano di gioco vogliamo vincere ogni gara. Quando si parla delle Zebre tutti devono pensare che noi vogliamo giocare col possesso per vincere. Con un gran caldo in Sudafrica sarà una gara ancora più difficile ma noi siamo pronti per vincere la sfida.

Rispetto a Parma mancheranno contro i ghepardi i nazionali italiani, che gara sarà? Sarà una gara difficile senza i nazionali: sono contento per tutti i miei compagni convocati in Azzurro a cui va l’in bocca al lupo ma anche per noi sarà una sfida importante, soprattutto per i miei compagni che hanno giocato meno nella prima parte di stagione. Confido in una buona gara da parte nostra per portare a casa un successo.

Nome: Luhandre

Cognome: Luus

nato a: Paarl (RSA)

Il: 13/11/1995

Altezza: 186 cm

Peso: 114 kg

Ruolo: Tallonatore

Honours: Italia, Italia Emergenti, U20, U19

Caps: 0

Presenze in Guinness PRO12: 17

Presenze in EPCR Champions Cup: 0

Presenze in EPCR Challenge Cup: 13

Club precedenti: Rugby Calvisano, Accademia Nazionale Ivan Francescato, Sharks (RSA)

Instagram: luus06