La Commissione Disciplinare Indipendente presieduta da Stephen Hardy (Australia) e composta dall’ex Wallaby David Croft (Australia) e dall’ex arbitro internazionale Valeriu Toma (Romania) ha valutato nel tardo pomeriggio di oggi il caso del pilone sinistro degli Azzurrini Destiny Aminu, espulso al minuto 16 del match inaugurale della Pool C tra Argentina e Italia per un contatto irregolare su un giocatore avversario. 

Aminu è comparso davanti alla Commissione dovendo rispondere dell’infrazione alla regola 9.16 (contrasto senza tentativo di placcaggio), ma una più approfondita analisi dell’accaduto ha spostato la valutazione della stessa sul piano di una contemporanea infrazione alla regola 9.11 (il giocatore deve evitare atteggiamenti avventati o potenzialmente pericolosi) e 9.13 (placcaggio pericoloso).

Il giocatore ha ammesso la propria responsabilità e ha accettato come congrua la decisione del cartellino rosso. Dopo aver considerato tutte le prove disponibili e la gravità del contatto, la Commissione ha successivamente stabilito che l’infrazione fosse meritevole di una sanzione di livello intermedio (squalifica per sei partite), ma che considerati altresì alcuni elementi mitiganti, fosse ammissibile una sua riduzione di un terzo, con il risultato finale di un’interdizione complessiva di quattro partite.

Destiny Aminu non potrà conseguentemente disputare le seguenti partite del torneo:

  •        Sud Africa v Italia, 29 giugno 2023
  •        Italia v Georgia, 4 luglio 2023
  •        Playoff, 9 luglio 2023
  •        Finali 14 luglio 2023

La decisione è opponibile entro le successive 48 ore.

La Federazione Italiana Rugby si riserva di valutare eventuali azioni a seguire, che verranno comunicate all’Autorità giudicante e all’opinione pubblica entro i termini stabiliti dal Regolamento.