1. In più di un’occasione hai sostenuto che lo scudetto dell’anno scorso è stato quello che, professionalmente, ti ha dato le maggiori soddisfazioni. Vorresti chiarire questo concetto?

” Ogni allenatore ha in mente la propria squadra ideale. Il Calvisano della scorsa stagione ha sviluppato un gioco e una consistenza di squadra che ha esaltato da un lato le doti dei singoli, ma altrettanto lo sviluppo di un gioco d’assieme ad un livello di equilibrio molto alto, che mai ero riuscito a mettere in campo. A livello mentale questa è la squadra che ogni allenatore spera di mettere in campo o che almeno io sogno di riuscire a mettere sempre in campo, forte, umile e convinta della propria forza. Per questo non finirò mai di ringraziare i ragazzi che sono stati capaci di realizzare questo blocco granitico di individualità e coesione”.

2. L’anno scorso Calvisano, non è partito benissimo, eppure non vi siete mai persi d’animo. C’è qualche segreto?

” Non siamo partiti benissimo, ma siamo riusciti a restare sereni. La società non ci ha fatto nessuna pressione e l’amalgama tra vecchi e giovani è poi arrivato, cementando un gruppo che da dicembre non ha più perso una partita. 
Sicuramente il gruppo della passata stagione, dal punto di vista del talento puro, non è stato certo il più importante della recente storia del Calvisano, ma tutti sono stati capaci di mettere il proprio (talento) al servizio del gruppo. Ricette magiche non ce ne sono, la serenità innanzitutto e poi la convinzione che il lavoro e la fiducia pagano sempre se condivisi e fatti propri da tutti i giocatori che si sono sentiti artefici del progetto tecnico.”

3. Quest’anno, Calvisano riparte con un notevole turnover. Dieci giocatori se ne vanno e dieci ( di cui alcuni molto giovani) arrivano. Come sempre. Che anno sarà per te e per la squadra?

” A differenza dell’anno scorso , le partenze di quest’anno ci hanno smantellato la seconda linea. Andreotti e Cavalieri , per anni sono stati l’asse portante di una touche che ha dominato gli ultimi campionati. Questa è senz’altro la perdita più importante. Arriverà Wessels e intorno a lui cercheremo di costruire quello che è sempre stato il punto forte di Calvisano. Quanto al resto, nulla di nuovo, i ragazzi arrivati sono validi e con l’aiuto dei “vecchi” rimasti cercheremo di costruire un gruppo di uomini ancor prima che un gruppo di giocatori. Il know how lo conosciamo, lavoreremo per portare questo gruppo ad una consapevolezza e ad un livello di gioco che ci permetta di arrivare fino in fondo.”

4. Domanda inevitabile. Chi ti sembra la più avanti tra le squadre di TOP12?

” Stando al mercato, cioè ai giocatori presi, Reggio e Petrarca davanti a tutte con Rovigo che se prende altri due stranieri forti come dicono potrebbe essere allo stesso livello. Poi vedo le Fiamme uno scalino sotto, con magari Colorno, Viadana e Mogliano che fanno da outsider. Calvisano? Con 18 partite consecutive da ottobre a febbraio, tra cui 6 di Challenge Cup , vedo un cammino troppo complicato per essere nominati tra i favoriti.”