Sono stati in tutto 31 gli atleti dei Lions Amaranto Livorno utilizzati da coach Giampaolo Brancoli nelle 11 partite giocate nella prima fase della stagione di serie B 2019/20, come noto interrotta circa a metà a causa dell’emergenza della pandemia del Covid-19. Dal giorno dell’ultima partita dell’annata – il 16 febbraio, in casa con la Capitolina Roma cadetta – il roster è cresciuto in qualità e in quantità. Il vecchio organico è stato confermato pressoché in blocco ed è stato rafforzato da altri giocatori di sicuro spessore. Sono ora in tutto 50 gli elementi in rosa. Nel lungo elenco degli atleti a disposizione del confermato allenatore Giampaolo Brancoli anche giovanissimi nati nel 2002, che, come ‘rientranti’, possono essere utilizzati pure nella rappresentativa under 18 del Granducato. Tali ragazzi, eventualmente, entreranno nel giro dei seniores solo in modo graduale. In vista del nuovo campionato di B, che, salvo ulteriori slittamenti partirà il prossimo 7 marzo, la rosa dei Lions Amaranto Livorno è composta dai trequarti Diego Amadori, Matteo Banchieri, Manuel Barsali, Tommaso Bicchierai, Simone Campisi, Dario Chiarugi, Emilio De Libero, Daniele Di Mauro, Maurizio Freschi, Matteo Giovannini, Francesco Gregori, Nicola Magni, Francesco Novi, Francesco Porciello, Edoardo Rela, Davide Strazzullo e Valerio Zenga, dai mediani Matteo Magni, Diego Rolla e Andrea Siviero e dagli avanti Alessio Barsacchi, Giacomo Bernini, Giacomo Brancoli, Edoardo Cappelli, Giulio Chiarugi, Leonardo Ciandri, Federico Ciapparelli, Sergio Cortesi, Luca Del Moro, Andrea Filippi, Salvatore Fusco, Andrea Giugni, Alberto Giusti, Claudio Lischi, Christian Mannucci, Edoardo Marmugi, Mattia Paris, Alberto Pellegrini, Simone Petracchi, Federico Pioli, Endrit Pulaha, Maurizio Sarno, Fabrizio Savaglia, Luciano Scardino, Maurizio Spinosa, Diego Tamberi, Omar Tichetti, Mattia Tonelli, Giacomo Vitali e Leonardo Vitali. In programma appena otto partite: al termine della regular season solo la prima classificata della poule B del girone 2 (poule composta da cinque formazioni) proseguirà il cammino, con altre due partite da giocarsi con la prima della poule A dello stesso girone 2 (poule di sei formazioni). A sua volta la vincente di tale doppio spareggio (andata e ritorno) giocherà la finale promozione (ancora con gare di andata e ritorno), con la migliore di un altro dei tre gironi territoriali. Insomma, per i Lions una rosa ampia e un numero non certo eccessivo di gare. Sarà necessario una sorta di turn over continuo? Si riuscirà ad accontentare tutti quanti, mantenendo un alto rendimento? Le risposte sono affidate a Matteo Magni, classe ’96, il mediano di mischia che, in senso assoluto, tra i 31 giocatori amaranto ruotati nella scorsa annata, vanta il maggior minutaggio. Per lui, sempre titolare, nove gare intere all’attivo e sostituzioni solo al 28’ della ripresa sul terreno parmense del Valorugby Emilia cadetto e a pochi secondi dal termine nel match interno con il Parma’31. In tutto, per il valido numero nove, lo ‘stakanovista’ del gruppo, nel corso della stagione 2019/20, 867’ di sudore su 880’ globali. “Per quella che è la mia esperienza – dice Matteo Magni – l’abbondanza di giocatori in rosa non dà mai problemi. Anzi: la sana concorrenza per conquistare un posto da titolare porta solo benefici e regala feroci stimoli, anche nel corso delle sedute settimanali. E poi alcuni dei 50 giocatori che figurano in rosa, per motivi di lavoro, non potranno allenarsi prima del mese di aprile. Il tutto senza considerare che siamo attesi da una stagione del tutto particolare, vista la lunghissima sospensione agonistica. Siamo fiduciosi, possiamo contare su buoni mezzi, vogliamo dimostrare tutto il nostro valore, ma siamo anche consapevoli che non mancheranno incognite, legate a situazioni mai verificatesi prima d’ora”. Dal primo febbraio saranno consentiti i classici allenamenti con contatto. Sarà inoltre consentita l’organizzazione di sedute congiunte e di amichevoli. “Dopo un anno di forzato stop, non vediamo l’ora di riprendere con mischie e placcaggi” chiosa lo stesso Matteo Magni.