Tutte le 12 realtà impegnate in questo girone 3 di serie A hanno concreti obiettivi di classifica e non possono concedere sconti. Lazio e Cavalieri Prato/Sesto, che sono, nettamente, le formazioni più forti, stanno dando vita ad un appassionante duello per la prima piazza ed ambiscono alla promozione nella A Elite; le compagini posizionate nella parte medio-alta della classifica stanno puntando al terzo posto, piazzamento che garantisce l’accesso al campionato di A1 (sarà il secondo torneo domestico 2024/25 e vedrà al via, in un girone unico nazionale, dieci formazioni); le squadre della fascia media e bassa della graduatoria combattono per evitare l’ultimo posto (che ‘condanna’ alla disputa dei play-out, l’appendice del torneo che metterà in palio il ben poco ambito biglietto-retrocessione). La sensazione è che solo poche squadre – e comunque non prima delle ultime settimane del torneo – potranno permettersi il lusso di tirare i remi in barca.

FINISCE IL 2023. In questa domenica di metà dicembre, l’Unicusano Livorno Rugby, terzo a quota 24, con il suo brillante ruolino di sei vittorie (due delle quali condite dal bonus-attacco), un pareggio (senza bonus) ed una sconfitta (che non ha fruttato punti), renderà visita al Paganica, penultimo con 7 punti. Gli abruzzesi, ripescati in A nella scorsa estate, hanno all’attivo una vittoria (38-34), caratterizzata dalla conquista del bonus-attacco ottenuta in casa con la Villa Pamphili, e sei sconfitte, che hanno globalmente fruttato due punti. L’obiettivo stagionale è quello della salvezza diretta, senza passare dalle forche caudine dei playout. La sfida in programma sul terreno ‘Enrico Iovenitti’ inizierà alle ore 14:00 (arbitro Michael Badazza di Forlì-Cesena), in leggero anticipo rispetto alle altre cinque gare valide per la nona giornata, terz’ultima del girone di andata (tutte in programma alle 14:30). Si tratta dell’ultimo turno del 2023. Poi scatterà il letargo agonistico da osservare in concomitanza delle festività di fine anno. Alla ripresa, il 14 gennaio, l’Unicusano Livorno ospiterà l’Avezzano dell’ex Dario Basha.

SERVIRA’ IL MASSIMO. In tutte le gare, e più che mai in quelle da disputare lontano dal terreno amico, occorre trovare le massime motivazioni e lo spirito giusto. Altrimenti diventa concreto il rischio di lasciare per strada punti preziosi, tra mille rimpianti. Indipendentemente dal nome dell’avversario, i labronici devono disputare un match ricco di sostanza. L’ultima volta nella quale i livornesi hanno giocato a Paganica risale a nove anni fa, alla giornata di apertura del campionato di B, girone 2, poule 2 della stagione 2014/15. Gli abruzzesi, all’epoca neo-promossi, si imposero 22-12. Un passo falso che non impedì ai livornesi – con Riccardo Squarcini in campo come mediano di apertura e ‘chioccia’ – di dar vita ad una stagione positiva, con l’obiettivo dichiarato della salvezza in ghiaccio già a metà stagione e con l’ingresso nei play-off per il salto in A mancato solo per un soffio, per un calcio (non di Riccardo Squarcini), fallito a fil di sirena nel decisivo confronto interno con il Civitavecchia (13-15 il risultato conclusivo a favore dei laziali).

UN QUINDICI DI QUALITA’. L’Unicusano può contare su un quindici di spessore. La squadra sta legittimando la sua ottima posizione di classifica. Nella sua storia quasi secolare, il club biancoverde, per tradizione, ha nel gioco frizzante e brioso dei mediani e dei trequarti il suo punto di forza. Anche negli anni d’oro – quelli giocati nel massimo campionato domestico – di solito la squadra aveva la tendenza di ‘limitare i danni’ nelle lotte nelle mischie (normalmente più solidi e pesanti i pacchetti avversari), per provare a sfruttare in primis la vivacità dei propri elementi più dinamici. In questa stagione, invece, anche il pacchetto è di tutto rispetto e spesso riesce ad imporre il proprio ritmo ed a conquistare palloni puliti. Un reparto avanzato valido e concreto. I primi otto uomini stanno garantendo palloni di grande qualità. Palloni poi sfruttati con bravura da tutto il complesso, al quale non mancano doti tecniche di primo piano.

L’IMPORTANZA DELLA MISCHIA. Tomaselli e compagni non corrono certo il rischio di presentarsi a Paganica con la ‘pancia piena’, dopo i brillanti risultati ottenuti nelle prime otto giornate e dopo la bella prova fornita domenica scorsa nel derby toscano in casa con l’UR Firenze. Si entrerà sul rettangolo di gioco con la massima umiltà, ma sarebbe fuori luogo negare come a Paganica i labronici, ripetendosi sui livelli espressi finora, potranno ottenere un buon risultato. Serviranno da parte di tutti quanti – giovani, giovanissimi e meno giovani – accortezza e determinazione, smalto e compattezza. Se, come auspicabile, anche stavolta il reparto avanzano saprà lavorare con praticità sia nei raggruppamenti spontanei sia e soprattutto nelle fasi statiche, il compito diventerà più agevole. Il tutto indipendentemente da una situazione in infermeria non certo invidiabile, con giocatori preziosi ed importanti dello scacchiere out per acciacchi vari.