Considerati solo i risultati ottenuti nel girone di ritorno, la LundaX Lions Amaranto occuperebbe, con 18 punti all’attivo, la sesta posizione in classifica, con sei lunghezze di margine sulla coppia composta da San Benedetto (che il 7 aprile recuperà la partita sulla carta non proibitiva sul terreno del fanalino di coda Formigine) e CUS Siena (proprio la squadra contro cui i livornesi giocheranno questa domenica, alla vigilia di una pausa agonistica lunga ben tre settimane). I ragazzi allenati da Giacomo Bernini hanno ottenuto quattro vittorie nelle ultime quattro gare. Con i propri giovani e giovanissimi, provenienti dal florido vivaio e massicciamente inseriti tra i seniores negli ultimi tempi, la LundaX Lions Amaranto ha gettato le basi per un futuro ricco di soddisfazioni. Messa virtualmente al sicuro la meta-salvezza, l’asticella dei labronici ora può essere alzata. I livornesi, a quota 33, occupano la nona piazza, con una lunghezza da recuperare dallo Jesi e due da recuperare dal CUS Siena. L’obiettivo realistico può essere la conquista della settima piazza conclusiva; difficile poter acciuffare addirittura la sesta posizione, occupato dal San Benedetto (che figura 40 punti e una gara in meno).

DERBY TRADIZIONALE. Alle 14:30, con, al solito, ingresso gratuito sugli spalti per gli sportivi, nel quadro della 18° e quint’ultima giornata di B, girone 2 – il raggruppamento del centro Italia -, la LundaX Lions Amaranto ospiterà, sul prato dell’‘Emo Priami’ di Stagno, il CUS Siena (arbitro Riccardo Bocchini di Perugia), in un derby che tradizionalmente – fin dai tempi neppure remoti della C – presenta mille motivi di interesse. Si tratta di due squadre che, normalmente, lottano nella stessa fascia della classifica. Due formazioni con valori simili. Il CUS Siena è stato promosso dalla C1 alla B nel 2018 ed è stato raggiunto nella cadetteria dagli amaranto l’anno dopo. Le due squadre sono divise da una sana rivalità sportiva e nei loro numerossimi scontri diretti quasi sempre hanno dato vita a sfide all’insegna dell’equilibrio. All’andata, sul campo amico ‘Aldo Grassi’ di Colle val d’Elsa, i bianconeri si sono imposti sugli amaranto 23-19. Nella scorsa stagione, nella quale i labronici hanno centrato la salvezza solo all’ultima giornata e nella quale i cussini hanno festeggiato una faticosissima permanenza nella categoria addirittura nello spareggio post-season contro l’Imola, si sono registrati due successi su due per la LundaX Lions Amaranto.

ISTINTO DEL KILLER. Per i livornesi, la striscia di quattro successi di fila è iniziata con il largo 38-11 rifilato al Gubbio ed è proseguito con tre gare punto a punto: vittorie con una lunghezza di margine sul San Benedetto e sul Pieve e di tre lunghezze, con la meta del definitivo sorpasso in tempo rosso, contro lo Jesi. In questa fase centrale del girone di ritorno, non sta facendo difetto a Magni e compagni l’istinto del killer. Squadra capace di giocare in modo brillante sia in casa sia lontano dal ‘Priami’: tre delle sette vittorie fin qui ottenute in campionato sono giunte in trasferta.

CRESCIUTI NON POCO. A proposito di Matteo Magni: il rientro dopo un lungo infortunio del capitano (mediano di apertura e calciatore) ha inciso non poco sul rendimento della squadra. I livornesi, dopo le difficoltà del girone di andata (e soprattutto dopo le prime nove giornate, nelle quali avevano all’attivo solo due – peraltro soffertissime – vittorie), sono cresciuti in modo evidente. Per ottenere un buon risultato anche contro il CUS Siena servirà una nuova prestazione ricca di contenuti. Servirà concretezza nelle lotte in mischia e servirà smalto nel finalizzare i palloni a disposizione. In una gara che non potrà essere dominata dal primo all’ottantesimo minuto, sarà importante gestire i momenti meno facili. Contro una formazione cussina, si preannuncia un delicato esame di maturità per tutti i giocatori amaranto: quelli giovani (atleti di sicuro spessore), quelli giovanissimi (ben quattro sono i 2005 di fatto titolari; domenica scorsa in panchina è andato anche il classe 2006 Niccolò Gabbriellini) e anche per i meno giovani (che hanno più volte affrontato i senesi pure nei tempi della C).