Manuela Furlan (89 caps, di cui 20 da Capitano) e Melissa Bettoni (76 caps, alla guida di Italdonne nell’incontro vinto con la Francia a Biella il 9 settembre 2022), hanno annunciato il ritiro dal rugby giocato dopo oltre un decennio di militanza ai massimi livelli internazionali, punteggiato dal secondo posto nel Sei Nazioni femminile 2019 e dalla partecipazione a due rassegne iridate.

La decisione, maturata a conclusione della Rugby World Cup 2021, arriva al termine di un’entusiasmante carriera sportiva, in maglia Azzurra e con i rispettivi Club.

Melissa Bettoni, prima linea originaria della Valsesia, ha fatto della passione per il rugby il motore delle sue peregrinazioni, sportive e professionali – dopo gli inizi con il Valsesia Rugby, la prima tappa è a Colleferro, per entrare nelle fila delle Red and Blu; successivamente, il passaggio al Sassenage di Greonble e nel 2014 il trasferimento allo Stade Rennais, club in cui ha militato fino al 2022. Dall’esordio in Azzurro il 12 febbraio 2012, saranno 76 le presenze in campo con la Nazionale maggiore (51 nel Sei Nazioni femminile) e 14 le mete segnate. Bettoni ha recentemente integrato lo staff della neonata Italia U20 femminile come tecnico specialista degli avanti, mettendo la sua esperienza a disposizione delle nuove leve.

Originaria della provincia di Treviso, tra le aree della penisola in cui il rugby è più radicato, Furlan cresce in una famiglia di appassionati ma si avvicina definitivamente al Gioco a 17 anni. Da sempre fortemente legata alle realtà sportive del territorio – undici stagioni nelle Red Panthers e cinque con il Villorba, intervallate da un’esaltante partenesi inglese con le Aylesford Bulls Ladies Campionesse d’Inghilterra nel 2017 – viene schierata d’abitudine nel ruolo di estremo, seppur sia perfettamente adattabile anche all’ala. Prende parte alle Universiadi di Kazan nel 2013 – conquistando la medaglia d’argento – con la Nazionale Seven; nel 2018 succede a Sara Barattin come Capitano di Italdonne, che guiderà 20 volte prima del ritiro. L’infortunio occorso a Nizza a poche settimane dalla Rugby World Cup 2021 non le impedisce di prendere parte alla spedizione: grazie a un recupero-lampo, Furlan scende in campo davanti al pubblico di Whangarei, in Nuova Zelanda, in occasione dei quarti di finale con la Francia. 

La solidità di Bettoni e la velocità di Furlan – contestualmente alle rispettive doti di leadership – le hanno rese elementi preziosissimi per i rispettivi reparti: il loro ritiro dal rugby giocato chiude un’epoca, ma loro esperienza lascia un’eredità consistente e di grande ispirazione per le generazioni a venire.

‘Manuela e Melissa sono state due simboli del nostro sport, due tra le più grandi atlete ad aver indossato la maglia della nostra Nazionale e una incredibile fonte di ispirazione per tante, tantissime giovani che in questi anni si sono avvicinate rugby. Due leader e due Capitane che hanno costituito la spina dorsale del gruppo più vincente di sempre, ci hanno regalato momenti indimenticabili – erano insieme nella partita a Padova con la Francia, che consegnò a Italdonne il secondo posto nel Sei Nazioni 2019; insieme nella storica qualificazione ai quarti di finale mondiali dello scorso autunno in Nuova Zelanda, il punto più alto mai raggiunto da una nostra Nazionale. Il rugby italiano è grato e riconoscente per quanto hanno regalato all’intero movimento e per l’eredità che lasciano alle compagne e alle nuove generazioni di un Gioco che, grazie a donne come loro, continuerà a rafforzarsi giorno dopo giorno’ – Marzio Innocenti, Presidente Federazione Italiana Rugby

‘La presenza di Manuela e Melissa è stata fondamentale per la crescita della squadra. Atlete formidabili, erano i pilastri del gruppo, sia in campo che fuori: leader e punti di riferimento di cui sentiremo la mancanza. Il rientro di Manuela per l’ultimo incontro della Rugby World Cup 2021 è stato l’esempio palese della sua forza di volontà e della vicinanza alla squadra, sempre ricambiata. Sono felicissima del percorso da allenatrice intrapreso da Melissa, che saprà sicuramente mettere la sua esperienza a disposizione delle rugbiste di oggi e di domani. Auguro a entrambe il meglio, sicura che ci incontreremo nuovamente prestissimo’ – Elisa Giordano, Capitano Nazionale femminile

‘Sono stati anni molto intensi e pieni di esperienze emozionanti. Il primo cap a Recco contro l’Inghilterra, la prima vittoria con la Francia a Rovato, il secondo posto nel Sei Nazioni femminile nel 2019 e le due coppe del mondo sono ricordi che rimarranno impressi per sempre nel mio cuore. Ogni istante vissuto in maglia Azzurra ha ricoperto un’importanza fondamentale non solo per la mia crescita sportiva, ma anche come donna. Ho avuto la possibilità di iniziare questo percorso a fianco di persone come Silvia Gaudino e Paola Zangirolami, che avevano scelto il rugby con una passione e determinazione mai viste prima, e sono riuscite a trasmette tutta questa energia alle nuove generazioni. Lucia Gai, collega di prima linea con cui ho affrontato mille avventure, è stata la mia eroina, ma vorrei ringraziare tutte le compagne incontrate lungo il percorso – ognuna con le proprie peculiarità – per quanto hanno dato alla squadra, gli staff e gli allenatori. Auguro a queste ragazze di andare a prendersi ancora qualche soddisfazione! C’è un gran potenziale, rappresentato dalle nuove generazioni, e il rugby italiano e internazionale sta schiacciando sull’acceleratore: mi auguro che le atlete più giovani e tutto il movimento facciano altrettanto, perché se lo meritano’ – Melissa Bettoni

‘Devo tutto a questo sport, che mi ha insegnato tanto sia attraverso le sconfitte che le vittorie: grazie, rugby, per avermi regalato emozioni uniche e amicizie che rimarranno per sempre; grazie, perché mi hai fatto crescere come donna, contribuendo a farmi uscire dal guscio. Ringrazio tutti i membri degli staff che hanno fatto parte del mio percorso, sia in Nazionale che nei club. Un ringraziamento particolare ad Andrea Di Giandomenico, l’allenatore che ha dato la svolta alla mia crescita sportiva e personale, a cui devo moltissimo. Ringrazio, ultime ma non ultime, tutte le compagne di squadra, perché è anche grazie a loro che mi sono divertita e ho imparato tantissimo. Solo grazie al sostegno dell’intero gruppo sono riuscita a calcare il campo dell’ultima Coppa del Mondo, quei dieci minuti sul prato di Whangarei non si sarebbero mai potuto realizzare senza l’affetto e la forza che le mie compagne sono riuscite a trasmettermi. Sono felice di essere arrivata a questo traguardo con la consapevolezza di aver dato tutto alla causa Azzurra, e onorata che mi sia stata data la possibilità di rappresentare ai massimi livelli la mia Nazione’ – Manuela Furlan