Archiviata la bella estate ricca di attività per bambini e non, i giocatori del Rugby Gubbio si preparano a riprendere gli allenamenti e da ottobre i campionati.
Dal 22 agosto rincominceranno ufficialmente le attività sia per i ragazzi della Senior che per quelli delle giovanili.
Per raccontarci un po’ programmi e obiettivi abbiamo fatto qualche domanda a Gianluca Gamboni, anche per la stagione 2022/2023 confermato head coach della Prima Squadra.

Ciao Gianluca, buongiorno, raccontaci un po’ la tua storia, come ti sei avvicinato al Rugby e come sei diventato allenatore?

Lo sport ha sempre fatto parte della mia famiglia, sia mio padre che mio fratello sono stati dei buoni giocatori di calcio, ed insieme al gioco che oggi definirei “libero” con gli amici del quartiere, la piscina è stato un appuntamento quotidiano fino a 14 anni. Durante l’estate frequentavo i campus ed era possibile conoscere e praticare tanti sport e proprio lì mi è stato inoculato il “virus del rugby”. Entrai a far parte di una squadra formata da ragazzi che giocavano insieme da tempo, ma stringemmo delle amicizie che durano ancora oggi come quella con Massimo Tosti prima giocatore e poi allenatore del Rugby Gubbio.
Ho iniziato ad allenare a 19 anni proprio seguendo l’esempio di Massimo che mi segnalò alla società il giovedì, e il lunedì ero sui banchi del mio primo corso da allenatore.

Allenare una squadra di Rugby non è facile, come prepari la stagione e come tieni alta concentrazione e motivazione tra i tuoi ragazzi nel corso dell’anno?

Il nostro sport è un gioco dove l’aspetto tecnico, tattico e strategico sono importanti, ma è l’alchimia fra le persone che fa la differenza. È per questo che durante l’estate dedico molto tempo a preparare l’ambiente e degli obiettivi da condividere con lo staff ed i giocatori. Individuare traguardi chiari ed il percorso per raggiungerli è un modo per mantenere il focus di tutti durante la stagione.
La costante comunicazione all’interno dello staff e poi con i giocatori permette di avere la “temperatura dell’ambiente”.

Negli anni il Rugby è cambiato nel modo di giocare, sono cambiate anche le tecniche di allenamento?

Il gioco è indubbiamente cambiato molto e l’intento è quello di renderlo più dinamico e “spettacolare”. Questo ha portato il rugby, ma anche tutto lo sport di alto livello, ad essere più veloce e fisico. Se è vero che la formazione e l’aggiornamento devono essere costanti per mantenere degli standard elevati, nel corso degli anni ho avuto almeno 3 passaggi dovuti al confronto con altri allenatori. Se inizialmente mi concentravo principalmente sulla tecnica e la gestione del gruppo ed ero l’unico allenatore, successivamente ho sempre voluto costruire dei team di gestione allargato, oggi coordino uno staff con competenze specifiche.  

Finalmente si torna in campo, quali obbiettivi vi siete prefissati di raggiungere quest’anno?

La società a partire dal 2019 ha identificato degli importanti obiettivi di medio e lungo termine. Per quanto riguarda gli allenatori il Rugby Gubbio 1984 è sempre molto attento ad inserire nuovi tecnici per le sue squadre e anche educatori sportivi per i bambini del minirugby. Per quanto riguarda il gruppo dei seniores l’ampliamento dello staff tecnico risponde all’esigenza di dare una proposta sportiva importante ad un numero crescente di giocatori della squadra. L’anno scorso sotto questi punti di vista abbiamo avuto una stagione molto interessante. Il consolidamento dello staff tecnico e l’aumento del minutaggio dei giocatori ci permetterà di essere performanti nel corso di una stagione che comincia ad inizio ottobre e finirà a maggio.

L’anno scorso avevi diversi assistenti coach, Lucio Sollevanti, Giampiero Lombardini, Paolo Menichetti, Daniele Fiorucci e Francesco Rossi, tutti riconfermati anche per quest’anno? Come vi dividete i compiti durante gli allenamenti?

Lo staff di gestione ha funzionato e quindi è stato naturale continuare il percorso dove lo scambio e la condivisione sono alla base. Nel frattempo, il club ha individuato anche un preparatore atletico che farà parte del nostro gruppo. L’anno scorso abbiamo creato un format settimanale in cui ciascuno contribuisce in base alle proprie competenze specifiche. Paolo (Menichetti) e Lucio (Sollevanti) iniziano l’allenamento con l’attivazione fisica, successivamente nel “lavoro a reparto” il contributo degli specialist permette una cura al dettaglio che ha fatto crescere anche i ragazzi più giovani. Daniele (Fiorucci) segue i ragazzi per le touche e Paolo (Menichetti) per il lavoro in mischia insieme a Francesco (Rossi), che da capitano si confronta con i 2 specialist e con i giocatori team leader della mischia. Mentre per il reparto dei ¾ l’attenzione si è concentrata sui mediani che sono stati seguiti da Lucio (Sollevanti), mentre Giampiero (Lombardini) si è occupato del “triangolo allargato”. Mi fa piacere ricordare anche la collaborazione per la mischia di Mirco “Ciccio” (Pauselli) che ha seguito i ragazzi della U19.

Se dovessi spiegare il Rugby a un ragazzino, se dovessi invogliarlo a provare questo sport, cosa gli diresti?

Gli farei queste domande: ti piace correre e saltare? Stare con degli amici e giocare con loro?
Che ne dici se facciamo un gioco all’aperto dove sei protagonista anche senza palla?
Bello vero? Andiamo!