Rivalutare il prodotto rugby. Eccellenza a 12 squadre. Retrocessioni bloccate. Campionati non competitivi. Pause chilometriche nelle serie inferiori. Tutto questo ha limitato non poco la crescita del movimento italiano, se da una parte e fortunatamente direi, il mondo giovanile lavora e anche bene; dall’altra si ignorano tutta una serie di problematiche che effettivamente stanno influenzando il movimento ovale nostrano. Test match invernali = un buon mese di pausa. Tra stop invernale e inizio Sei Nazioni = oltre due mesi di pausa, ci sono squadre che hanno finito di giocare a dicembre e riprenderanno a marzo. Praticamente due mesi e mezzo di nulla. E se nelle serie maggiori si lotta per qualcosa, che sia lo Scudetto, il passaggio nell’Eccellenza, per i giovani c’è la voglia di affermarsi e sognare il Pro 14 e l’Azzurro, ci sono tante realtà di minor impatto mediatico che arrancano. Già perché non giocare vuol dire allenarsi continuativamente con il solo miraggio di una partita lontana, permettete ma giocare di mese in mese è duretta per dei semi amatori, figuriamoci, poi, per quelli che hanno una pausa invernale lunga oltre due mesi. Mantenere compatto un gruppo, per un allenatore che è un semplice appassionato, è cosa assai difficile, non impossibile, certo, ma davanti a problemi di lavoro, c’è chi lavora a turni, a giovani universitari che se possono buttarsi in una festa o in un lungo aperitivo lo fanno senza problemi, uomini sposati che devono, a volte, dare la priorità alla famiglia, cosa si può fare? Il rugby è cambiato, questo dobbiamo ammetterlo, tempo addietro si giocava perché arrivare a vestire la maglia della propria città era una figata, perché avevi ad esempio dei Grandi Vecchi che, non avevano mai giocato in Nazionale, ma avevano vestito una e una sola maglia per tutta la vita e ti spronavano ad “arrivare”. Ora è diverso, si gioca per moda, perché è bello dire di essere rugbista e quando al divertimento subentra il sacrificio, i più si allontanano e le squadre arrancano. Se poi ogni occasione è buona per fare una pausa…meditiamo…
@davidemacor