Quarta giornata di Serie A, seconda trasferta e Verona che dovrà fare i conti con la Tarvisium,
miglior avversario sinora nel torneo, su di un campo che si preannuncia pesantissimo per le piogge
e per la forza, se non la furia, di questo scorcio di autunno. Un match, quindi, incerto, con una
squadra di profonda tradizione.
La Tarvisium rappresenta, infatti, una delle realtà storiche più belle del nostro rugby. Fondata nel
1969 riunendo sotto la regia di Natalino Cadamuro (che non sarà solo allenatore, ma in futuro uno
dei migliori arbitri italiani) un gruppo di ragazzi del quartiere San Giuseppe della periferia Nord Est
di Treviso (tra i quali i fratelli Francescato), emerge ben presto come uno dei migliori vivai
nazionali, conquistando cinque scudetti giovanili e fornendo ben diciassette azzurri alla nostra
Nazionale. A livello Seniores ha conosciuto anche diverse stagioni di A1 e negli ultimi anni si è
confermata una delle realtà più competitive della serie A veneta. La divisa del Club è la storica
maglietta rossa, ornata da un grappolo d’uva, formato non casualmente da 15 acini, a indicare il
legame di ognuno con il gruppo e con la radice solida e autentica della terra.
Le magliette rosse della Tarvisium, terze lo scorso campionato di A alle spalle di Colorno e Noceto,
hanno sin qui ottenuto tre vittorie nelle prime giornate e arrivano imbattute a questo
appuntamento. Vittorie agevoli nelle prime due gare – espugnando Udine e piegando il Valsugana
in casa – e successo più sofferto, per 5 a 9, con tre piazzati del trequarti centro e giocatore del
match Viotto, nel derby disputato due domeniche or sono a Paese. Risultato: 14 punti, secondo
posto – ad una sola lunghezza dagli antracite – con il secondo miglior attacco (75 p.) e la seconda
miglior difesa (44 p.). Mettiamoci un buon tecnico come Dalla Nora, un pack di mischia preceduto
da una fama di solidità ed efficacia, soprattutto in rolling maul e in chiusa (ove brilla il massiccio
pilone argentino Montivero ex Aquila e Medicei), un campo bello pesante, il proverbiale fighting
spirit dei ragazzi trevigiani cresciuti in casa e otteniamo l’esito di un match appassionante e tutto
da giocare; una battaglia dallo score incerto, in cui Verona dovrà fornire non solo una prova di
sapienza tattica e abilità tecnica, ma anche di cuore e carattere.
La squadra guidata da Ansell, Mariani e Sinclair giunge, tuttavia, sulle ali di un bel crescendo
sventagliato con Petrarca, Casale e Valsugana. Non solo in termini di punti e di efficacia difensiva –
da due partite non incassa punti -, ma anche di qualità di gioco, con i ragazzi in antracite che
sembrano metabolizzare sempre meglio le strutture di gioco costruite dai tecnici.

“Andiamo a Treviso con fiducia – afferma il capitano scaligero Federico Silvestri -, ma anche con la
consapevolezza che sarà una partita dura, con un avversario molto impegnativo e carico, ad un
solo punto da noi, e su di un campo, anche non dovesse piovere, faticosissimo. Un match, diciamo
così, molto interessante, dal risultato assolutamente aperto”.

Campo e clima porteranno Verona a giocare in maniera diversa?
“Di fondo, il nostro gioco non cambia. Tuttavia, lo staff – pensando naturalmente al terreno di
gioco – ci ha chiesto di avere più pazienza e di prenderci qualche rischio in meno del solito. Servirà
quindi più attenzione al possesso e alla gestione e soprattutto sarà fondamentale il rispetto della
disciplina. Tarvisium ha un pacchetto di mischia molto valido: dovremo cercare di non regalargli
munizioni e opportunità con la rolling maul concedendo punizioni nella nostra metà campo e in
zona rossa. Altrimenti diventa complicato. Se, invece, restiamo solidi e lucidi, possiamo riuscire a
far emergere il nostro gioco”.

Per quanto riguarda la disponibilità di giocatori?
“Ruben Riccioli ha un problema al gomito, ma dovrebbe essere della partita. Come una chance di
rientro potrebbe esserci anche Leo Quintieri. Sono però situazioni che si scioglieranno solo
all’ultimo. I ragazzi disponibili faranno comunque bene: in allenamento si lavora con intensità e
qualità e davvero per gli allenatori non è facile scegliere”.

Potrebbe essere il momento dell’avanti sudafricano Kenan Cronjé?
“Penso che Kenan avrà modo di fare il suo esordio nel campionato italiano”

Impressioni sull’uomo e sul giocatore in queste prime settimane di lavoro?
“Kenan si è mostrato persona tranquilla e genuina, davvero come un buon ragazzo. Come
giocatore finora ha trasmesso una grande voglia di giocare e di far bene. Le sue qualità che stanno
emergendo sono quelle di dinamismo e atleticità. Credo collezionerà un work rate – un tasso di
‘lavoro’ in campo – molto alto, soprattutto offensivo. Un bell’innesto per noi”.

Calcio di inizio alle 14.30, al San Paolo (attaccato a Monigo) di Treviso (raccomandiamo, non
Tarvisio, ove si diressero in un’indimenticabile trasferta di qualche lustro fa un paio di rugbisti
veronesi attardati in macchina).
A
rbitro del match sarà Elia Rizzo di Ferrara, assistito dai Giudici di linea Russo e Brescacin di
Treviso.