Eccoci ancora una volta a parlare dell’eterno confronto tra rugby e calcio. Come tutti gli amanti della palla ovale, anch’io faccio fatica a convivere con il mondo del calcio: non sono un ipocrita per cui lo dico, lo sottoscrivo e lo sostengo da sempre. In questa breve riflessione voglio però osservare i diversi comportamenti che adotterebbe un rugbista, rispetto ad un calciatore.

L’approccio al “Corridoio” o il così detto Terzo Tempo

– Rugbista: lo si fa da quando si è bambini, il “corridoio”non è un gesto obbligato, ma la giusta conclusione di un momento di sport. È un modo per ringraziare, complimentarsi e fraternizzare con gli avversari.

– Calciatore: lo si fa? Davvero? Ah si, ricordo una partita della Fiorentina in cui tutti i giornali osannarono questo gesto. Ricordo anche organi federali che si battevano per farlo diventare un rito, quasi obbligatorio. E ad oggi? Certe cose non vanno imposte, fanno parte della cultura di un determinato sport, ragion per cui è apprezzabile che ci abbiate provato, ma non fa per voi.

Il Tempo Libero

– Rugbista: festaioli per religione, si adattano ai tempi moderni. Spesso tra un allenamento e l’altro lavorano. Le feste post partita sono di norma a base di griglia (tanta), buona birra, buon vino e tutte le specialità culinarie della città di turno. Chiaramente la compagnia femminile è sempre ben accetta e non basta mai.

– Calciatore: di norma il loro tempo libero lo passano a lamentarsi e scioperare. Non paghi dei loro esorbitanti guadagni, si permettono di bloccare un campionato per protestare contro delle regole che li limitano e non li tutelano (ad esempio). Oltre a  questo ameno passatempo, sono soliti (non tutti eh) scommettere sulle proprie partite: perché se si guadagnano almeno 150.000 euro a stagione, perché non incrementare un po’ il tutto vendendosi?

L’approccio all’aperitivo

– Rugbista: ebbene si, da sempre il mondo del rugby corre in parallelo a birra e “spritz”. Però diciamocelo, siamo in grado di reggerli certi ritmi! Poi qualche vizio ce lo dobbiamo pure togliere. Ad ogni modo, l’aperitivo è un momento per socializzare e rilassarsi e perché no, tentare di conquistare qualche bella ragazza.

– Calciatore: se vado a bere una cosa in centro, devo necessariamente parcheggiare davanti al locale. Anche se non c’è posto e fare la mia sfilata, per far sapere a tutti che io ci sono. Alcuni calciatori della mia città (e parlo seriamente) vanno a bere l’aperitivo in centro, in macchina, sfoggiando Maserati, Ferrari e quant’altro abitando davanti al locale…e non sto scherzando!

Le donne

– Rugbista: amante dell’altro sesso in maniera totale. Tanto passionale, quanto infedele. Tanto romantico, quanto monogamo. Senza le donne, tutte, un rugbista non potrebbe vivere. Ho un amico che a fronte delle sue mille conquiste, ha coniato la frase “Per arrivare alle Principesse, bisogna uccidere un sacco di draghi e spesso sono meglio i draghi delle principesse”: diciamo un evoluzione goliardica del “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”. Per cui i rugbisti amano le donne in maniera completa, senza remore, preconcetti o quant’altro.

– Calciatore: non mi sento di esprimere un parere in tal senso, per non mancare di rispetto alle dirette interessate. Certo è che se non sei una modella, attrice, valletta, pin up, cubista, è dura che ti notino.

Sport e solidarietà

– Rugbista: basta che se ne faccia, è un connubio che riconduce a tutti quelli che sono i pilastri fondamentali della filosofia del rugby: aiutare il prossimo, è come sostenere in campo un compagno di squadra. Tutte le squadre dalla serie C, all’eccellenza, alla Celtic sostengono qualche progetto più o meno pubblicizzato.

– Calciatore: “lo faccio, se tutti i media riconoscono che sono il più bravo, intelligente e bello”. Immaginiamo solo se ogni calciatore professionista donasse 5.000 euro all’anno in un fondo dedicato alla ricerca e alla solidarietà: quanti calciatori ci sono…? Se a 9 milioni di euro all’anno, ne togli 5.000 non penso cambi nulla. Invece no, non si fa, non è etico, anzi immorale. Se mi costringono a farlo se ne deve parlare, altrimenti nulla!

 

Continua…eccome se continua!