Con la votazione non unanime dell’ultimo consiglio, torna prepotentemente alla ribalta la diatriba sull’acquisto della nuova sede federale. Ventitre milioni di investimento ( e non di spesa, secondo Gavazzi), assolutamente gestibili perchè spalmati, con la convinzione che presto il nuovo palazzo federale porterà guadagni economici alla FIR. Non entro nel merito politico della questione, tanto più che siamo vicini all’inizio della campagna elettorale (o è già iniziata?), ma, come sempre, rifletto su ciò che considero buono per il movimento rugbistico nazionale.

Investire soldi è sempre un bene, ventitre milioni, poi, sono una cifra consistente, ma la priorità del rugby italiano sono gli uffici federali?

Mi domando: perchè non investire questi soldi per la costruzione di impianti nelle diverse regioni e, in particolare, nel sud Italia? In questo modo si potrebbe favorire lo sviluppo del movimento in zone meno dotate strutturalmente aumentando la possibilità di vedere in tali luoghi partite internazionali.

E ancora: perchè non sfruttare parte dell’investimento in un progetto scolastico federale facendo entrare, di fatto, il rugby nelle scuole?

Poi ci sarebbe anche da finanziare un progetto “seven” a medio e lungo termine per non arrivare spiazzati alle Olimpiadi del 2020.

In conclusione il concetto è semplice: questi soldi servono tanto al rugby italiano, ma un nuovo palazzo, per quanto vantaggioso possa essere non è una priorità. Come se la stanza più bella di un albergo fosse quella del direttore, con gli ospiti costretti in piccole topaie.

@minchiamedeo

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