Gli appuntamenti di marzo che vedranno impegnata la grande famiglia del Terni Rugby sono stati presentati questa mattina in Comune dal presidente Alessandro Betti, insieme al direttore tecnico Mauro Antonini e al responsabile del progetto Ka Mate Ka Ora Jacopo Borghetti. Presente il vicesindaco Francesca Malafoglia che ha apprezzato la qualità e la costanza degli interventi nel sociale del sodalizio rossoverde, tra cui il progetto in carcere che è al centro del secondo capitolo del libro scritto da Antonio Falda dal titolo “Per la libertà – Il rugby oltre le sbarre” che sarà presentato il 28 marzo alle ore 11.00 alla Bibilioteca Comunale e, lo stesso giorno, presso il Carcere di Sabbione alle ore 14.30 e nella Club House di via del Cardellino alle 18.30.

“L’autore ha voluto raccontare tutte le esperienze simili alla nostra nel rapporto tra rugby e strutture carcerarie” ha spiegato Jacopo Borghetti. Un progetto di formazione e reinserimento, come sottolineato da Mauro Antonini: “Il campo rappresenta per loro un’alternativa, una sfida impegnativa e un’occasione direinserimento”. L’esempio è quello di Torino e Frosinone dove esistono squadre composte da detenuti. “Questa iniziativa rappresenta la ciliegina sulla torta di attività di formazione che abbiamo fatto, oltre che nel carcere, anche nelle scuole per la prevenzione del bullismo” ha aggiunto il presidente Alessandro Betti.

Altra iniziativa a carattere sociale il test-match di beneficenza che i Draghi giocheranno il 13 marzo contro i Bristol Wanderers, squadra composta da giocatori ed ex giocatori del Bristol e della nazionale inglese e argentina che disputano, in occasione del Sei Nazioni, incontri a scopo benefico. Tra le loro fila giocatori del calibro di Paul Beet, Simon Martin, Jon Day, Lenrie Sherriff, Iain Thomas, Craig Short, Mathew Alexander, Mark Radford, Roy Winters e Gareth Llewilyn. “Sarà una festa, un piccolo Sei Nazioni in miniatura con il tipico clima di gioia e partecipazione” ha detto il presidente Betti.

In conclusione, l’annuncio di Alessandro Betti che dopo dieci anni di presidenza ha deciso di passare la mano. Non lascerà del tutto, ovviamente: “Rimarrò come sponsor principale, ho fatto del mio meglio ed è ora che qualcuno di nuovo prenda in mano la squadra. Il Terni Rugby – conclude – deve diventare patrimonio della città”.

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