Non poteva non essere Guglielmo Palazzani il protagonista dell’intervista settimanale delle Zebre. Il 28enne originario di Gardone val Trompia scenderà in campo titolare sabato 7 dicembre alle ore 16:00 al Pata Stadium di Calvisano nella gara contro il Brive, riabbracciando la comunità bresciana che lo ha visto crescere.

Per il prodotto del Rugby Fiumicello si tratterà di un ritorno allo stadio del club giallonero dopo quattro stagioni disputate con i Calvini, condite di un titolo di campione d’Italia e di un trofeo “Eccellenza” nel 2011/2012.

Dopo aver svolto tutta la trafila delle giovanili della Nazionale Italiana, il n° 9 bresciano ha debuttato con gli Azzurri a Suva nel test match del 7 giugno 2014 contro le Fiji sotto il ct Jacques Brunel.

Assieme a Carlo Canna, Palazzani è l’unico Azzurro della rosa di quest’anno delle Zebre ad aver partecipato a due edizioni di Coppa del Mondo. Il mediano di mischia è infatti reduce dal Mondiale in Giappone, ma era già stato convocato dal tecnico francese nel gruppo di atleti della Nazionale Italiana scelto per la Rugby World Cup 2015 in scena in Inghilterra.

Già permit player della franchigia federale nel corso della stagione 2012/2013, il 36 volte Azzurro ha totalizzato sin qui 130 presenze e 98 punti segnati col suo club d’appartenenza distribuiti in sette stagioni ed è stato il secondo giocatore ad aver superato la soglia delle 100 apparizioni con le Zebre dopo Andrea De Marchi.

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Pronto per la sfida con il Brive? “Molto carico e speriamo di fare una bella prestazione! Dopo la vittoria con i Dragons abbiamo tanta voglia di ripeterci questo sabato”.

Come arriviamo all’appuntamento? In settimana come avete preparato la partita? “Penso che abbiamo lavorato bene, sicuramente con più positività visto appunto il risultato della settimana scorsa. Cerchiamo di affrontare questa sfida al 100 % e di ottenere i 5 o 5 punti”.

Quali sono i nostri punti di forza su cui puntare per superare i Transalpini? “Sicuramente sarà una partita molto fisica, per cui penso che la nostra mischia debba fare una prova di sacrificio; poi il resto verrà da sé”.

Giocheremo a Calvisano, città dove sei passato prima di arrivare alle Zebre nel lontano 2013. Che ricordi hai degli anni trascorsi con la maglia giallonera? “E’ come se fosse casa mia! Ho dei ricordi bellissimi dopo tanti anni passati lì e non vedo l’ora di scendere in campo sabato per giocare questo match con il Brive davanti ai tifosi appassionati di questo sport”.

Il pubblico del Pata Stadium come risponde a questi appuntamenti importanti? “Come ho detto, sono appassionati di rugby e ogni volta che c’è una partita del Calvisano o di rugby in generale rispondono positivamente. Sono sicuro che anche questa volta saranno in tanti a tifare per le Zebre”.

Sei il secondo centurione nella storia della franchigia federale ed hai totalizzato 130 presenze in sette stagioni. Che consiglio daresti ad un giovane entrato da poco nello spogliatoio delle Zebre e che sicuramente ti vede come modello? “Che sicuramente ci sono momenti belli e momenti un po’ più difficili e che proprio in quest’ultimi occorre lavorare più per riuscire a guadagnarsi il posto in squadra e riuscire a giocare più partite possibili”.

Qual è invece il segreto della continuità nella tua performance? “Forse proprio questo, nel senso che bisogna continuare a lavorare e lavorare ancora dove uno pensa di avere più lacune. Mai smettere di farlo per diventare più sicuri di se stessi”.

Sei reduce dal tuo secondo Mondiale con gli Azzurri. Cosa hai tratto di positivo dalla tua esperienza in Giappone con la Nazionale? “Penso che giocare un mondiale per un giocatore di rugby sia il sogno di tutti. Arrivare ad indossare la maglia della nazionale e poi giocare alla Coppa del Mondo come obiettivo finale sono state due esperienze indimenticabili”.

Hai iniziato la tua carriera come estremo, poi hai iniziato a giocare come mediano di mischia. A che età è avvenuto il passaggio di ruolo e cosa porti di positivo dalla tua precedente esperienza di n° 15? “Diciamo che ovviamente prima di giocare estremo ho giocato tanti anni mediano di mischia. Poi con coach Cavinato che è stato il mio primo allenatore qui alle Zebre ho iniziato a giocare tante partite da numero 15. Mi sono trovato molto bene e mi divertivo proprio perché l’estremo è un ruolo in cui sei molto libero di esprimerti al 100 %. Il ruolo del 9 è un po’ più legato al dover seguire la palla, ma devo dire che è altrettanto bello”.

Come ti trovi nel gioco di Bradley e che valore ha per te avere un allenatore dei trequarti come Alessandro Troncon che è stato in passato anch’egli mediano di mischia? “Sono degli allenatori molto tranquilli e disponibili che lavorano sempre con il sorriso e a cui piace molto lavorare sui dettagli. A questo livello se non ti concentri sui minimi particolari fai fatica a migliorare e ad essere performante”.

Lancia un appello al popolo bresciano per venire a sostenerti questo sabato a Calvisano. “Venite in tanti a sostenere le Zebre, ma ovviamente non serve dirlo perché sono sicuro che troveremo lo stadio pieno!”